Prova, prova, uno, due, tre. Quando la tua band cerca di provare, il feedback è un noioso ostacolo, ma nella grande orchestra della natura, il feedback non solo è vantaggioso, è ciò che fa sì che tutto funzioni. Cos'è esattamente il feedback? L'elemento chiave, sia nel suono, che nell'ambiente o nelle scienze sociali è un fenomeno chiamato interazione reciproca causale, dove x influisce su y, y influisce su x e così via, creando un processo continuo chiamato retroazione continua. E il mondo naturale è pieno di questi meccanismi formati da legami tra esseri viventi e non viventi che costituiscono la flessibilità che governa il modo in cui le popolazioni e le catene alimentari rispondono agli eventi. Quando le piante muoiono, i resti arricchiscono il terreno con l'humus, una massa di materia organica che provvede all'umidità e alle sostanze nutritive per la crescita di altre piante. Più le piante crescono e muoiono, più si produce humus permettendo a molte altre piante di crescere, e così via. Questo è un esempio di feedback positivo, una forza essenziale nella costruzione degli ecosistemi. Ma non è chiamato positivo perché vantaggioso. Piuttosto è positivo perché amplifica un particolare effetto o cambiamento da condizioni precedenti. Questi cicli positivi, o amplificanti, possono anche essere dannosi, come quando disboscando una foresta, la si rende vulnerabile all'erosione, che rimuove materia organica e sostanze nutrienti dalla terra, lasciando meno piante ancorate al terreno e portando ad una maggiore erosione. Al contrario un feedback negativo riduce o inibisce i cambiamenti dell'ecosistema per mantenere un equilibrio più stabile. Considerate i predatori e le loro prede. Quando le linci mangiano le lepri americane ne riducono la popolazione, ma questo calo di cibo per le linci presto causerà il declino della loro popolazione, riducendo la percentuale di prede e consentendo un nuovo aumento di lepri. Il ciclo continuo crea un modello ad onda instabile, mantenendo un equilibrio stabile per far durare la catena alimentare nel tempo. I processi di feedback potrebbero sembrare controintuitivi perché molti di noi sono abituati a scenari più prevedibili e lineari di causa-effetto. Per esempio, sembra abbastanza normale che l'uso di pesticidi aiuti le piante a crescere uccidendo insetti parassiti, ma ciò può scatenare un mucchio di altre reazioni inaspettate. Per esempio, se i pesticidi riducono il numero di insetti, i loro predatori avranno meno cibo. Con la diminuzione della loro popolazione il basso numero di predatori favorirà l'incremento del numero di insetti, contrastando gli effetti dei nostri pesticidi. Non dimenticate che ogni feedback è il prodotto degli agenti del ciclo. Aggiungendo un agente negativo si capovolge completamente la forza del feedback, un anello debole ridurrà considerevolmente l'effetto dell'intero feedback. Perdete un legame e l'intera catena si rompe. Ma questo è solo un semplice esempio, dato che le comunità naturali non consistono di catene alimentari separate, ma di reti d'interazione. Le retroazioni continue sono spesso indirette, essendo frutto di catene più lunghe. Una rete alimentare di 20 popolazioni può generare migliaia di cicli lunga più di 20 legami. Ma invece di creare una cacofonia caotica, le retroazioni continue nei sistemi ecologici giocano insieme, creando modelli regolari, proprio come una moltitudine di strumenti, che si uniscono per creare un pezzo musicale complesso ma armonico. I vari feedback negativi tengono sotto controllo quelli positivi, come la batteria mantiene il ritmo. Potete considerare il modo in cui un dato ecosistema funziona dentro il suo habitat come se rappresentasse il suo "sound caratteristico". Gli ambienti oceanici, dominati da interazioni predatore-preda e forti cicli negativi/positivi stabilizzati dall'auto-smorzamento del feedback, sono potenti e insistenti, con molte oscillazioni. Negli ecosistemi desertici, dove il turnover della biomassa è basso, le deboli retroazioni continue sono simili ad un ronzio costante. E la foresta pluviale tropicale, con la sua grande varietà di specie, un alto turnover di cibo e forti feedback tra sostanze organiche e inorganiche, è come un rigoglioso assortimento di suoni. Nonostante i loro effetti stabilizzanti, molti di questi habitat e i loro ecosistemi si sviluppano e cambiano nel tempo come fanno le armonie che creano. Il disboscamento potrebbe trasformare i rigogliosi tropici in una zona arida, come un'orchestra di successo che crolla dopo la perdita dei migliori componenti. Ma un'area coltivabile abbandonata può anche diventare una foresta nel tempo, come un gruppo in un garage che si trasforma in una magnifica orchestra.