Parafrasando Edward Rooney,
il preside di
"Una pazza giornata in vacanza",
diamo cattive idee a dei bravi ragazzi.
Gli diciamo di andare a scuola,
studiare tanto e prendere bei voti.
E se lo fai,
entrerai nel mondo del lavoro
e avrai un posto valido e sicuro.
Poi, dopo 40 o 50 anni,
avrai abbastanza risparmi e sussidi
per andare in pensione
e goderti gli anni d'oro
della tua vita.
In realtà, questa è un'idea bizzarra
perché oggi quasi la metà delle persone
in questo paese non ha risparmi.
Gran parte degli americani non riceve
una copertura previdenziale a lavoro,
e, nel solo gennaio scorso,
la Social Security Administration ha detto
che il reddito pensionistico medio
era di soli circa 1.300$,
con cui non si può fare molto
in una città come Chicago.
Inoltre, viviamo sempre più a lungo.
Qualche anno fa, Prudential
ha lanciato una campagna pubblicitaria
che diceva che era nata la prima persona
che sarebbe vissuta fino a 150 anni.
RIuscite ad immaginarlo?
Vivere cosi a lungo?
In tal caso, a 50 anni
potreste ancora essere stagisti,
e all'età di 70 anni scoprire che siete
a metà strada per la pensione.
Poi andrete dal vostro consulente
finanziario che vi dirà:
"Allora, ho delle buone notizie e
delle cattive notizie.
La cattiva notizia è che non hai
i soldi necessari per andare in pensione
ma la buona notizia è che hai ancora
30 anni per metterli da parte".
(Risate)
A parte gli scherzi,
stiamo entrando in un'era
in cui la maggior parte di questo paese
non potrà più andare
in pensione per scelta
e sarà invece costretta a lavorare
a 70 o 80 anni inoltrati,
e potenzialmente anche dopo.
Se questa è la nuova realtà,
come puoi assicurarti di godere
dei tuoi anni d'oro
invece che dedicare
tutta la tua vita al lavoro?
Dobbiamo reinventare e ridefinire
cosa significa pensionamento,
così come la strada per arrivarci.
Invece di aspettare l'ultimo atto della
nostra vita prima di andare in pensione,
dovremmo prenderci piccoli pensionamenti
temporanei qui e li,
e darci la possibilità
di ricaricare, rienergizzare
e reinventare noi stessi
e le nostre carriere.
Ho paura che, se qualcosa non cambia,
ci avvieremo verso la peggiore crisi
socioeconomica mai vista in questo paese.
Uno dei più fondamentali principi
dell'economia finanziaria
è la diversificazione del portafoglio,
che in breve significa:
non puntare tutto su una sola carta.
Disperdi il rischio.
Per esempio, invece di spendere
tutti i tuoi soldi per una casa,
spendi una parte dei tuoi soldi
per una casa
lasciane un po' in contante
e investine altri in qualche altro
tipo di investimento.
In questo modo,
se il mercato immobiliare crolla,
come è successo qualche anno fa,
le tue perdite sono limitate
dalla diversificazione in altre aree.
Paradossalmente, quando si tratta
di formazione e carriera
facciamo esattamente l'opposto.
A 18 anni ti viene detto di pensare
all'unica cosa che vuoi fare,
a quanto pare per il resto della tua vita.
E a 18 anni non sei neanche
abbastanza grande per comprare una birra.
(Risate)
Poi, quando cominci a lavorare,
ti diranno di diventare davvero bravo
ad un incarico preciso.
Non è previsto che tu ti diversifichi
e probabilmente neanche che tu
ti dedichi ad altri interessi,
perché la convinzione generale è che
se segui una sola strada
avrai successo
e se non lo fai o se passi
da una cosa all'altra,
allora aumenti il rischio di fallimento.
Ma nessuna di queste supposizioni è vera.
Il nostro mondo sta cambiando
così velocemente
che quando i giovani si diplomano
entrano in un mondo diverso
da quello per cui la loro formazione
li ha preparati.
Le abilità e il valore che tu ed io
portiamo nel nostro lavoro
potrebbero in breve tempo
essere rimpiazzati dalla tecnologia
o diventare completamente irrilevanti.
Se la diversificazione del portafoglio
è così importante in economia finanziaria,
non ha senso fare la stessa cosa
per il nostro lavoro e la nostra vita?
Qualche anno fa, a 32 anni,
sono andato in quella che chiamo
la mia prima pensione.
Mentre mettevo da parte del denaro
per il mio pensionamento definitivo
ho anche messo da parte
per un congedo temporaneo.
Ho lasciato il mio posto
in uno studio di consulenze,
sono andato all'estero, ho migliorato
le mie capacità, fatto esperienza
e ho portato avanti molte
idee imprenditoriali.
Non è stata una decisione impulsiva
né un piano definitivo.
Il mio obiettivo era di rienergizzare
e ridirigere la mia vita e la mia carriera
in modo da avere un nuovo percorso
una volta rientrato nel mondo del lavoro.
Immaginavo uno stuolo di persone
che mi dicevano
che stavo facendo una pazzia,
che stavo mandando a monte
la mia carriera,
che se fossi rimasto solo qualche anno
in piu' sarei diventato socio,
che il vuoto nel CV
sarebbe stato un baratro
e che non avrei mai più trovato lavoro.
Al contrario,
nemmeno una persona mi ha
trasmesso queste idee.
Al contrario, mi hanno detto:
"Vorrei averlo fatto anch'io.
Sei fortunato a non essere intrappolato.
Cogli quest'opportunità finchè puoi.
Hai tutte le capacità e l'esperienza
per fare quello che vuoi quando torni".
La cosa soprendente
è che queste cose non mi sono state dette
dai miei colleghi delle nuove generazioni
Mi sono state dette
da persone di 60 anni.
Ad oggi queste stesse persone decidono
di andare in pensione più tardi,
non perché vogliono continuare a lavorare
ma perché non possono fare altrimenti.
Stanno cominciando
a reinventarsi a 60 anni,
per avere una possibilità
di godersi i loro anni d'oro.
In questo paese c'è
un numero crescente di persone
che sta perdendo fiducia nel ciclio
tradizionale di lavoro e pensionamento
tanto che c'è una vera rivolta
da parte di chi
desidera scappare
dai soliti orari d'ufficio.
Intuit, una società di software,
ha stimato che nei prossimi quattro anni
il 40% dei lavoratori
sarà un freelancer.
Oggi la maggior parte del mio stipendio
proviene dal freelance.
Noi millennials usiamo
la tecnologia e la connettività
per riuscire a raggiungere la stabilità
economica di cui abbiamo bisogno
e la flessibilità che vogliamo.
Questo sta succedendo
perché, dato che abbiamo una vita
lavorativa piu lunga dei nostri genitori
avremo numerose carriere diverse
non solo quella che abbiamo scelto
quando avevamo 18 anni.
Avremo un portafoglio diversificato
per la nostra formazione ed esperienza,
che ci consentirà di cambiare
in modi che i nostri genitori e nonni
non hanno mai immaginato.
Le società che giudano
la caccia ai giovani talenti
investono nel loro personale.
Danno loro tutta la libertà
e la flessibilità
di cui hanno bisogno per migliorarsi
e creare un portafoglio diversificato
per la loro carriera.
Alcune compagnie visionarie
hanno periodi sabbatici retribuiti
che permettono alle persone di ricaricare
e rienergizzare le loro carriere.
Le società devono capire
che se non investono nel futuro
dei loro dipendenti
il futuro di quest'ultimi
non sarà con loro.
Ora, non sto suggerendo che smettiate
di mettere da parte per la pensione.
Non fatelo!
E non vi sto suggerendo di licenziarvi
e saltare su un aereo per la Thailandia,
anche se sembra davvero
una buona idea.
(Risate)
Quello che vi suggerisco di fare è
cominciare a pensare alla vostra vita
e guardare a lavoro e pensione
in un modo un po' diverso,
non come ad una garanzia.
La responsabilità di
ricaricarvi, rienergizzarvi
e reinventarvi nel corso della vostra vita
ricade tutta sulle vostre spalle.
Non aspettate per diversificare
il vostro portafoglio.
Non rischiate di entrare a far parte
del quasi 70% dei lavoratori
che non è coinvolto nel proprio lavoro.
I vostri anni d'oro
non sono così lontani.
I vostri anni d'oro sono ora!
Grazie.
(Applausi)