Decine di milioni di anni fa una forza della natura fece sì che due blocchi immensi si scontrassero inevitabilmente, un evento che avrebbe cambiato la faccia della Terra e determinato la vita o la morte di migliaia di specie. La forza della natura era la tettonica delle placche, e i blocchi erano il Nord e il Sud America. E nonostante si stessero muovendo l'uno verso l'altro all'insignificante velocità di 2,5 cm all'anno, la loro collisione ebbe in realtà imponenti ripercussioni biologiche provocando uno dei più grandi episodi di migrazione biologica nella storia della Terra: Il Grande Interscambio Biotico Americano. Tutto ebbe inizio 65 milioni di anni fa, all'inizio dell'era dei mammiferi, quando ciò che ora sono il Nord e il Sud America erano continenti separati da un collegamento marino tra l'oceano Pacifico e l'oceano Atlantico. In questo periodo, il Sud America era caratterizzato da una fauna che comprendeva i gliptodonti, mammiferi corazzati grandi quanto un'utilitaria, enormi bradipi di terra che pesavano più di una tonnellata, opossum, scimmie e i carnivori "uccelli del terrore". Il Nord America aveva le sue specie esclusive, come i cavalli, gli orsi e le tigri dai denti a sciabola. Dopo 20 milioni di anni lo spostamento della placca Farallon e dei Caraibi produsse l'Arco Vulcanico dell'America Centrale, una penisola collegata al Nord America da un canale molto stretto che la separava dal Sud America. Mentre queste placche navigavano sullo strato magmatico della Terra molto al di sotto del fondale dell'Oceano Pacifico, la Placca dei Caraibi si spostava verso est, e circa 15 milioni di anni fa il Sud America finì per scontrarsi con l'Arco dell'America Centrale. Il collegamento d'acqua tra il Pacifico e i Caraibi si chiuse gradualmente, creando un ponte di terra che connetteva il Nord e il Sud America. Gli organismi terrestri potevano ora attraversare i due continenti, e dai reperti fossili è evidente che si verificarono diverse ondate di dispersione. Anche se le piante non si muovono fisicamente la loro dispersione avviene facilmente grazie al vento e alle onde, così migrarono per prime insieme ad alcune specie di uccelli. Furono seguiti da alcuni pesci d'acqua dolce e dagli anfibi, e infine da diversi mammiferi che iniziarono ad attraversare il ponte. Dal Sud America, mammiferi come i bradipi di terra e i gliptodonti si distribuirono ampiamente nel Nord America. Inoltre, molti mammiferi tropicali del Sud America, come le scimmie e i pipistrelli, colonizzarono le foreste dell'America Centrale, e oggi sono molto numerosi. I predatori marsupiali del Sud America si estinsero 3 milioni di anni fa e a quel punto i predatori del Nord America, come i felini, gli orsi e le volpi, migrarono verso sud e occuparono lo spazio ecologico che si era liberato. Cavalli, lama, tapiri, puma, tigri dai denti a sciabola, mastodonti, e poi anche gli umani si diressero a sud attraverso il ponte di terra. Ma ciò che accadde sulla terraferma è solo la metà della storia. Quello che era stato un gigantesco oceano ora era diviso in due, e c'erano delle differenze di temperatura e di salinità tra i due corpi d'acqua. L'istmo divenne anche una barriera per molti organismi marini, come i molluschi, i crostacei, i foraminiferi, i briozoi e i pesci, e separò le popolazioni di molte specie marine. Inoltre permise la nascita della circolazione termoalina, un "nastro trasportatore" globale d'acqua, il quale trasporta acqua calda attraverso l'Atlantico e influenza il clima della costa orientale del Nord America, della costa occidentale dell'Europa, e di molte altre aree. Riuscire a seguire tutti i modi con cui la collisione delle Americhe ha cambiato il mondo è una sfida, ma possiamo dire che le ondate migratorie del Grande Interscambio Biotico Americano hanno avuto delle ripercussioni sulla storia della vita sul pianeta e su quella dell'umanità. Cosa sarebbe successo se queste specie non si fossero estinte o se non ci fossero scimmie nell'America Centrale o giaguari nell'America del Sud? E se la circolazione termoalina non fosse esistita? La costa orientale del Nord America sarebbe molto più fredda? Questo dimostra che alcune delle più importanti trasformazioni del pianeta non sono quelle immediate, che accadono in un istante, ma quelle che avanzano lentamente verso un cambiamento irreversibile. Noi siamo il prodotto della Storia.