È passato molto tempo
da quando la natura ci ha creati.
Nel crearci,
ci ha donato delle capacità
e grazie a queste capacità
abbiamo saputo evolverci per arrivare
al mondo come è oggi.
Ma com'è possibile?
Ebbene, grazie alle conoscenze acquisite,
ma anche alla nostra capacità
di modellare ciò che ci circonda,
abbiamo sottomesso
alla nostra brama di successo
quella natura che un giorno
ci ha donato la vita.
Nel passato, i nostri antenati
hanno imparato,
a poco a poco, a conoscere
e a servirsi delle piante,
ad addomesticare gli animali,
ma anche a usare dei materiali
per migliorare le condizioni di vita.
Ma oggi mi rendo conto
che non viviamo più in armonia
con ciò che ci circonda.
E cominciamo a pagarne il prezzo,
e in diversi modi.
Personalmente, quello che mi preoccupa
di più, è la malattia.
E non una qualsiasi,
parlo del cancro.
Voi e anch'io, lo sappiamo tutti,
perché oggi il cancro ci tocca tutti,
da vicino o da lontano,
direttamente o indirettamente.
Questa malattia se ne frega altamente
di chi siamo,
del nostro stile di vita,
del nostro status sociale,
del fatto che siamo ricchi o poveri,
poco importa.
Può toccare chiunque,
ovunque, in qualsiasi modo,
e tristemente, gli adulti come i bambini.
Personalmente,
ce l'ho a morte con questa malattia
che ha portato via mio padre,
e quindi non potrò mai presentare
mio figlio a suo nonno.
E questo è un dispiacere enorme per me,
irrimediabile.
Nella mia famiglia,
molte sono state le vittime.
Nel mio caso, si potrebbe parlare
di una piccola ecatombe.
Ma vabbe', lasciamo stare.
Ora proiettiamoci un po' nel futuro.
Secondo i dati dell'OMS,
l'Organizzazione Mondiale della Sanità,
nel 2030, si conteranno 20 milioni
di nuovi casi di cancro all'anno.
È colossale.
E, da quello che so,
lavorando nell'ambiente,
questi dati sono forse sottostimati.
Allora, come abbiamo potuto arrivare qui?
In molti modi diversi,
che si aggiungono gli uni agli altri,
siamo arrivati
a questa penosa constatazione:
il nostro stile di vita, almeno nei paesi
sviluppati come il nostro,
è in gran parte responsabile
della progressione di questa malattia.
Potrei citare alcuni esempi:
l'inquinamento,
gli interferenti endocrini,
il cibo spazzatura, i pesticidi,
e chiaramente, nelle nostre vite,
lo stress.
E credetemi, in questo momento,
so di cosa parlo.
(Risate)
(Applausi)
Va bene tutto,
ma ci dimentichiamo una cosa:
la specie umana non è l'unica
a essere toccata dal cancro.
In realtà, molte specie animali
possono sviluppare delle forme di cancro.
Tenendo conto dell'impatto
che provochiamo sull'ambiente,
si può scommettere
che il numero di casi di cancro
che toccano le specie animali
aumenterà a sua volta.
Non saremo i soli.
Quelle specie non hanno i mezzi
di cui noi disponiamo
per curarsi, anche se...
Forse lo sapete, sembra
che alcune specie animali
siano molto, molto poco soggette
al cancro.
Molto, molto poco.
Che fortuna!
E perché non abbiamo questa fortuna?
Questo non posso dirvelo.
Secondo me, l'esempio più conosciuto
è quello degli squali.
questi animali,
contrariamente agli altri
sviluppano molto, molto poco la malattia.
Cioè, una volta, perché nel frattempo,
lo sapete, c'è stata la catastrofe
nucleare di Fukushima.
Da quella catastrofe, quando
si passeggia sulle coste del Pacifico
e ci si immerge, si trovano
degli squali mutanti.
Sto esagerando un po',
non sono veramente mutanti,
ma questi animali
iniziano a sviluppare dei tumori.
Non è normale.
Insomma, non siamo più molto lontani
dalla trama di Godzilla.
Un tempo ci faceva divertire, ma adesso
non è più così.
È un perfetto, ma triste esempio
dell'impatto che abbiamo
sull'ambiente e sulle specie
con le quali lo condividiamo.
È veramente un peccato perché alla fine,
quando ci pensate bene,
la natura ha tutto da offrirci.
Da qualche parte, lo fa già.
Se prendete un minuto
per guardarvi intorno,
vi renderete conto
che tutto quello che vedete
è stato fabbricato con materiali
che un giorno sono stati strappati alla natura.
Ma nonostante tutto, penso
che l'ignoranza della nostra specie,
così "intelligente" rispetto
a tutte le altre,
questo è quello che pensiamo,
ci fa sbattere contro il muro.
Ora, ripartiamo un po' nel passato
e pensate a Leonardo da Vinci.
Uomo brillate, ammirevole,
che ha segnato la storia
per l'opera che ci ha lasciato.
Per me, la sua principale qualità,
di Leonardo da Vinci,
è quella di osservare e contemplare
ciò che lo circonda.
Un'altra delle sue qualità,
complementare a questa,
è la sua capacità di deduzione,
a partire dall'osservazione della natura.
Ricordatevi che ha ideato
macchine volanti.
che si ispiravano direttamente
a ciò che aveva visto
osservando gli uccelli.
O il magnifico disegno
di un elicottero fatto secoli
prima del primo decollo.
Credo che sia forse
l'esempio più conosciuto
tra le persone
che si sono ispirate alla natura.
Ma alla fine, quante invenzioni
derivano direttamente dalla natura?
Beh, ce ne sono moltissime,
molte più di quante immaginiamo.
Spero che in futuro ce ne saranno
ancora molte altre.
Ora, ritorniamo un attimo a noi:
il cancro e la natura, la natura
e il cancro, come preferite.
Il cancro è una malattia grave,
e alcune specie animali
sono molto più favorite rispetto ad altre.
Se sviluppano meno tumori
è forse perché la natura
ha trovato delle soluzioni per lottare
contro la malattia, o almeno,
ha trovato dei meccanismi
per evitare che appaia.
Vi ho citato gli squali.
Gli squali non sono un caso isolato.
Sfortunatamente questi magnifici animali
che sono di un'importanza primordiale
per mari e oceani,
sono minacciati.
Sfortunatamente, non sono i soli
a essere colpiti.
Ora vi parlerò dei coralli,
che conosco bene.
I coralli sono animali poco conosciuti
e che sono riusciti,
nonostante la dimensione ridotta,
per alcune specie, a costruire
strutture fantastiche
come la grande barriera corallina
in Australia.
Strutture che si possono vedere
dallo spazio.
L'essere umano ce ne ha messo di tempo
prima di fare altrettanto.
Direi che è fenomenale,
costruire cose così grandi quando
si è animali così piccoli.
Ma prima di entrare nel dettaglio,
quanti di voi pensano di sapere davvero
cos'è un corallo?
Alzate la mano se pensate di saperlo.
OK, non siete in tanti.
Ebbene, prima di tutto
i coralli sono degli animali,
sono comparsi sulla Terra
centinaia di milioni di anni fa.
All'incirca 350 milioni di anni fa.
È incredibile, ogni volta
hanno saputo adattarsi e sopravvivere
a tutte le più grandi crisi
dell'evoluzione,
l'ultima risale a una data che tutti
conosciamo, Jurassic Park,
quando i dinosauri sono scomparsi
dalla Terra e in quel momento,
i coralli si sono adattati,
sono sopravvissuti
e hanno ancora una volta
colonizzato il loro ambiente.
In realtà questi animali
sono incredibili sotto molti aspetti.
Mi affascinano davvero
da moltissimo tempo.
Sapevate che questi animali
che vivono in simbiosi con delle alghe
perfino all'interno delle loro cellule
non conoscono la senescenza?
Mi direte, cos'è la senescenza?
La senescenza
è il famoso invecchiamento cellulare
che fa sì che tutti gli organismi viventi
finiscano un giorno o l'altro
per morire e sparire.
Tranne il corallo.
Magnifico, abbiamo una fonte
di giovinezza, vorrei dire.
Addio rughe e artrosi!
Stiamo tranquilli, abbiamo i coralli.
Non è il solo prodigio di cui sono capaci.
Hanno anche delle capacità
di rigenerazione fuori norma
Li tagliate, ne avete due,
identici, che si rigenerano.
Sono migliori di noi:
non solo si autoriparano,
ma non conservano cicatrici.
Tante persone vorrebbero poter dire
lo stesso, me compreso.
E non è tutto: questi animali
sono anche sessili.
È un barbaro termine da biologo.
Vuol dire che sono animali
che vivono fissati a un luogo.
Non possono muoversi,
si mettono là, crescono là
e non si muovono.
Ma in questo caso, mi direte,
come difendersi
quando non ci si può muovere?
La risposta è abbastanza semplice:
grazie alla chimica.
E non una qualsiasi perché
hanno perfezionato questi meccanismi
di difesa per milioni di anni,
insomma questi meccanismi
non sono niente male.
Oltre a queste capacità incredibili,
sono anche dei costruttori.
Le strutture che costruiscono,
le famose scogliere coralline,
in realtà rappresentano
solo una piccola superficie
nei mari e negli oceani.
Ma questa superficie, per quanto piccola,
secondo le stime dei biologi,
ospita comunque l'80% della biodiversità,
una percentuale enorme.
80% della biodiversità marina.
Ma questi numeri
sono da prendere con riserva:
abbiamo ancora molte cose da scoprire
e quando potremo esplorare
i fondali oceanici,
potremo aumentare di molto
il numero di specie conosciute,
almeno nel mare.
Purtroppo, anche i coralli
sono minacciati.
E voglio dirvi
che non va per niente bene.
Perché?
Di recente, gli scienziati
ci hanno spaventati dicendo che,
a causa del surriscaldamento
delle acque,
il 90% della grande barriera corallina
è sbiancato.
Non è un granché, davvero,
in ogni caso, non è un super bilancio.
E ancora più di recente,
gli scienziati, sempre gli stessi,
ci hanno spiegato che adesso
si trovano perfino delle nanoparticelle
di plastica nelle cellule dei coralli.
Per farvi capire fin dove si può arrivare.
Per me è una catastrofe.
Vi spiego perché.
Perché nonostante le loro capacità
eccezionali di adattamento
e di sopravvivenza,
considerando la scala
e la velocità a cui si procede,
non potranno resistere
ancora per molto.
Insomma, forse non tutti.
Come vedete, è da anni che sono
appassionato alla vita marina.
È per questo che a un certo punto,
durante gli studi,
ho deviato e mi sono orientato
verso l'acquacoltura,
specializzandomi
nell'allevamento di coralli.
Perché? Perché a forza di osservarli,
che si tratti di una scogliera corallina
o in uno dei miei acquari,
ho potuto constatare le straordinarie
interazioni chimiche
che ci sono tra queste specie.
Questo mi ha invogliato ad approfondire
ed esplorare un potenziale incredibile.
È anche per questo che mi sono lanciato,
ormai sei anni fa,
nella creazione di un'impresa,
un'impresa un po' particolare.
Ho creato con l'aiuto del mio professore
di biologia dell'università
una società di biotecnologie,
il cui obiettivo è di coltivare
coralli per poterli studiare
ed estrarne molecole utili
per la salute umana.
Ai miei occhi, le scogliere coralline,
i coralli,
sono una nuova farmacopea
che non ha nulla da invidiare
a quello che è già stato trovato
nella canopia amazzonica,
è davvero incommensurabile.
Penso che abbiamo migliaia,
addirittura milioni di volte
più di molecole da trovare
in questo ambiente
che nelle piante, come è già stato fatto.
Le ricerche condotte con la mia società
ci hanno permesso di identificare
una nuova specie.
Questa volta, non un corallo costruttore,
ma un corallo molle.
Non sembra interessante
ma la particolarità di questo corallo
è che contiene una molecola
conosciuta da tempo
e che si chiama palitossina.
È una molecola conosciuta
dagli anni '70.
Vedete, non è nuova, ma risulta
sia una delle tossine
più potenti al mondo.
Nei test che abbiamo realizzato,
questa tossina si è dimostrata efficace
su tutte le forme di cancro
che abbiamo trattato.
Se dovessi fare due conti,
per essere preciso,
potrei dirvi che questa molecola
funziona su 42 tipi di cancro diversi.
Non male.
Ma vabbe'.
Il meglio è che in realtà
questa molecola funziona
su molte forme cancerose,
su quelle resistenti,
quelle che diventano resistenti
alle attuali terapie
e meglio ancora,
funziona su forme di cancro
per le quali non c'è nulla,
nessuna terapia proposta ai pazienti.
Quindi dà una speranza formidabile,
ma anche il peso
della responsabilità a volte...
La particolarità di questa molecola,
una tossina, mi direte:
"È una tossina, come può curare?"
È una questione di dosaggio
perché rispetto alle dosi somministrate
per curare il cancro,
questa molecola
ristabilisce l'apoptosi.
Vedo le vostre facce,
cos'è l'apoptosi,
ancora un termine da scienziato
da quattro soldi?
L'apoptosi è il nome della morte cellulare
programmata,
un meccanismo proprio
di tutte le cellule del corpo umano,
salvo qualche popolazione di cellule,
tra cui le cellule staminali.
Solitamente le cellule cancerose
prendono questo meccanismo, l'apoptosi,
lo mettono a dormire e, una volta fatto,
uh, wow, sono libera,
posso proliferare in modo anarchico,
fare quello che voglio, invadere
l'organismo, fatto questo, lo uccido.
È fatta, finito.
Ecco, abbiamo trovato questa molecola
e ora la stiamo testando.
E perché la testiamo?
Solo per convalidarne l'utilizzo
come futuro farmaco anticancro.
Di recente abbiamo avviato
molti esperimenti.
Se tutto va bene, tra qualche settimana,
e per altri esperimenti,
tra qualche mese,
avremo i primi risultati.
Incrociate le dita!
Ma allo stesso tempo,
armatevi di pazienza:
lo sviluppo dei farmaci è lungo
e ci vogliono anni.
Ma va bene, non molleremo l'osso,
state tranquilli.
Come potete vedere, alla fine,
ho un enorme privilegio:
sono riuscito a unire la mia passione
per il mare
alla mia volontà di combattere
questo flagello che riguarda tutti.
E, grazie alla mia attività,
sono convinto
che nel mare scopriremo
moltissime altre molecole
e quelle molecole saranno
di valore
nel campo della sanità, ma non solo.
Ci sono molti campi
tecnologici nei quali queste molecole
troveranno applicazione.
È qui che si arriva a un principio famoso
che si chiama biomimetica,
un principio caro a uno scienziato,
Idriss Aberkane,
che consiste nell'osservare
la natura traendone ispirazione,
nel fare della retroingegneria
per creare nuove tecnologie.
E giustamente, più abbiamo sviluppato
la tecnologia,
più abbiamo avuto i mezzi
di tornare a vedere cosa succede
e di studiare l'ingegnosità della natura.
Questa metodica, questa retroingegneria,
ci permetterà dunque
di sviluppare nuove tecnologie
che ci consentiranno di far progredire
ancora di più la nostra specie.
Resta il fatto che per farlo,
si dovrà imparare a proteggere
questa natura
che chiede solo il nostro rispetto
per continuare a darci tutto.
Rifletteteci, perché penso davvero
che ne va della nostra sopravvivenza.
Grazie.
(Applausi)