Musica
Traduzione di Rinaldo Pilla
Applauso
Allan Savory: Il più violento tsunami,
la tempesta perfetta sta
per abbattersi su di noi.
Silenzio
Questa tempesta perfetta cela una
triste realtà, sempre più triste
realtà.
E stiamo affrontando tale
realtà credendo pienamente
di poter risolvere i nostri
problemi con la tecnologia,
il che è molto comprensibile.
Oggi, questa tempesta perfetta
che stiamo affrontando
è il risultato dell’aumento
della nostra popolazione; aumento
verso i 10 miliardi di persone e
terra che sta diventando deserto,
nonché ovviamente i cambiamenti climatici.
Ormai non c'è alcun dubbio
di tutto ciò.
Risolveremmo solo il
problema di sostituire
combustibili fossili con tecnologia.
Ma i combustibili fossili - carbonio,
carbone e gas -non sono affatto
le sole cose a
causare il cambiamento climatico.
Desertificazione è una
parola per indicare una terra
che si sta trasformando in deserto
e ciò accade solo quando
denudiamo troppa terra.
Non c’è un’altra causa.
Ed io intendo concentrarmi sulla
più vasta area di terra del pianeta
che sta diventando deserto.
Silenzio
Ma per voi ho un
messaggio molto semplice
che offre più speranza
di quanto possiate immaginare.
Abbiamo ambienti
in cui l'umidità è
garantita per tutto l'anno.
Lì è
quasi impossibile
creare vaste arê di suolo
nudo, nonostante quanto si faccia.
La natura lo ricopre molto rapidamente.
Ed abbiamo
ambienti ove
si ha umidità per mesi,
seguiti da mesi di secchezza
e là è dove
avviene la desertificazione.
Ma, grazie alla
tecnologia spaziale,
ora tutto ciò si può
vedere dallo spazio.
E quando lo facciamo, possiamo vederne
le proporzioni abbastanza bene.
In genere, quello che si vede in
verde non si sta desertificando,
mentre lo è quello in marrone.
E queste sono in assoluto le
maggiori arê della Terra.
All'incirca i 2/3, oseri dire, del
mondo si sta desertificando.
Ho scattato questa foto
nel deserto del Tihama
mentre cadevano 25 millimetri
- circa un pollice- di pioggia.
Guardatelo in termini
di barili d'acqua,
ognuno contenendone 200 litri.
Venivano giù oltre 1000 barili
d'acqua per ogni ettaro
di tale terra in quel giorno.
Il giorno seguente,
il suolo appariva così.
Dove era finita tutta l'acqua?
Alcuna era scorsa via come inondazione.
Ma gran parte dell'acqua
che aveva raggiunto il suolo
era semplicemente
evaporata via, esattamente
come accade nei vostri giardini se
si lascia la terra scoperta.
Ora, poiché le sorti
di acqua e carbonio
sono legate alla materia organica
del terreno, quando lo si danneggia,
si rilascia carbonio.
Il carbonio
ritorna nell'atmosfera.
Ormai ci viene detto e
ridetto, ripetutamente,
che la desertificazione
sta avvenendo solo
in arê aride e
semi-aride del mondo,
e che alte distese erbose come
questa, con abbondanti precipitazioni,
non subiscono alcuna consegueza.
Ma se non si guarda
alle distese erbose,
bensì al di sotto di
esse, si rinviene
che gran parte del terreno in
quella prateria che si è appena vista
è nudo e ricoperto
da una crosta di alghe,
il che contribuisce ad aumentare
deflusso ed evaporazione.
Quello è il cancro
della desertificazione
che non riconosciamo
se non alla sua fase terminale.
Oggi sappiamo che la desertificazione
è causata dal bestiame, per lo più
mucche, pecore e capre
che sfruttano eccessivamente i pascoli,
lasciano il suolo brullo
e liberando metano.
Quasi tutti lo sanno,
dai premi Nobel
ai portatori di mazze da golf, o
così gli è stato insegnato, come a me.
A questo punto, gli ambienti che
vedete qui, sono ambienti polverosi
in Africa, dove sono cresciuto
- ed amavo la natura.
E quindi sono cresciuto odiando
il bestiame per via del danno
che stavano facendo.
Inoltre, la mia educazione universitaria
come ambientalista
rinforzava le mie convinzioni.
Ebbene, ho delle notizie da darvi.
Una volta eravamo egualmente certi
che il mondo fosse piatto.
Ci sbagliavamo allora
e ci siamo sbagliati ancora.
E a questo punto vorrei
invitarvi a seguirmi lungo
il cammino della
rieducazione e riscoperta.
Quendo ero ragazzo, da
giovane biologo in Africa,
mi occupai di preservare
arê meravigliose
quali futuri parchi nazionali.
Ora, non fu prima -
ed erano gli anni 50-
e non fu prima che noi
rimuovessimo i cacciatori,
i suonatori di tamburi, per proteggere
gli animali che la terra ha iniziato a
deteriorarsi, come si può vedere
in questa parte che formammo.
Ma non fu a causa del bestiame.
Così, sospettando che
avessimo troppi elefanti,
feci allora delle ricerche, che
provavano ne avessimo troppi.
Quindi raccomandai che avremmo
dovuto ridurne il numero
e portarlo ad un livello
che la terra potesse sostenere.
Quella fu senza dubbio una terribile
decisione per me da dover prendere,
nonché, francamente,
fu dinamite politica.
Così il nostro governo
formò un gruppo di esperti
al fine di valutare la mia ricerca.
E lo fecero.
Concordarono con me.
E nel corso degli anni successivi,
abbattemmo 40.000 elefanti
nel tentativo di fermare il danno.
Ma peggiorò soltanto, senza migliorare.
Essendo un amante degli elefanti,
quello fu il più triste e madonnale
errore della mia vita, che
porterò con me nella mia tomba.
Una cosa buona però è
venuta fuori da tutto ciò.
Mi ha reso assolutamente
determinato a dedicare
la mia vita per trovare delle soluzioni.
Silenzio
Quando sono venuto
negli Stati Uniti
rimasi stupito nello scoprire che
parchi nazionali come questo
si stavano desertificando come
ogni altro in Africa.
E non vi era stato bestiame
su tale suolo per otre 70 anni.
Così scoprî che
gli scienziati americani
non avevano alcuna spiegazione
per tutto ciò se non che esso
è arido, quindi naturale.
A quel punto cominciai a
guardare ogni possibile
risultato delle ricerche in
tutti gli Stati Uniti occidentali
ove si fosse rimosso il
bestiame per provare
ciò bloccasse la desertificazione.
Invece scoprî il contrario.
Come si può vedere in questa
postazione di ricerca,
dove il manto erboso che
era verde nel 1961, nel 2002
era cambiato in quell'altra situazione.
E gli autori del rapporto
sul cambiamento climatico
della postazione da cui ho
ricevuto quese foto attribuiscono
tale cambiamento a
processi sconosciuti.
Silenzio
Chiaramente, non abbiamo
mai capito
cosa stia causando
la desertificazione, che
ha distrutto molte civilizzazioni
ed ora minaccia noi globalmente.
Non l'abbiamo mai capito.
Prendete un metro quadro
di terra e rendetelo brullo
come questo qua giù
e vi assicuro che
lo trovereste molto più freddo
all'alba e più caldo a mezzodì
rispetto lo stesso pezzo di
terra, se fosse stato coperto
con compostaggio vegetale.
Avreste cambiato
il microclima.
Quindi, facendo ciò,
ed aumentando ampiamente
la percentuale di terra brulla
su più della metà della terra
del mondo,
cambiereste il macroclima.
Ma semplicemente non
abbiamo capito; perché
tutto ciò è cominciato
10.000 anni fa?
Perché ultimamente si è accelerato?
Non comprendevamo tutto ciò.
Ciò che non riuscivamo
a comprendere era
che gli ambienti
umidi stagionali
del mondo, terreno
e vegetazione
si sono sviluppati con un gran
numero di animali ruminanti
e questi animali
ruminanti si sono evoluti
con branchi di
feroci predatori.
Ora, la loro difesa principale
contro i branchi di predatori
è raggrupparsi in mandrie.
E più è grande la mandria,
più sicuri sono gli individui.
Ora, grandi mandrie concimano ed
urinano tutt'intorno al proprio cibo
e debbono spostarsi continuamente.
E sono stati tali spostamenti che
hanno prevenuto il pascolo eccessivo
di piante, mentre il continuo
calpestare ha assicurato
buona copertura del suolo, come
si vede dove è passata una mandria.
Questa foto è di una tipica
distesa erbosa stagionale.
È così appena dopo
quattro mesi di piogge
e si sta preparando per
otto mesi di stagione secca.
E notate il cambiamento mentre
attraversa questa lunga stagione secca.
Ora tutta quell'erba che
si vede sopra la terra
dovrà decomporsi prima
della prossima stagione di ricrescita.
E se non lo facesse, il manto erboso
ed il terreno comincerebbero a morire.
Ora, se non si
decompone biologicamente,
comincia ad ossidarsi,
che è un processo molto lento
e che soffoca ed uccide
l'erba, favorendo la crescita
di vegetazione boscosa e
suolo brullo che rilascia carbonio.
Per prevenire ciò, abbiamo
usato tradizionalmente il fuoco.
Ma anche il fuoco lascia il
suolo brullo, rilasciando carbonio.
E ancor peggio, dar fuoco
ad un ettaro di distesa erbosa
rilascia ancor più inquinanti
di 6.000 automobili.
E stiamo bruciando in
Africa, ogni singolo anno,
più di un miliardo di
ettari di praterie,
senza che nessuno
quasi ne parli.
Giustifichiamo tali incendi
in quanto scienziati
perché effettivamente rimuove
la materia morta,
permettendo alle
piante di crescere.
Ora, guardando questa nostra
prateria che si è seccata,
cosa possiamo fare per
mantenerla in salute?
E tenete a mente che sto parlando
di gran parte della terra del mondo, ok?
Non possiamo ridurre il numero di animali
per farla rigenerare senza causare
desertificazione
e cambiamenti climatici.
Non possiamo bruciarla senza
causare desertificazione
e cambiamenti climatici.
E allora che si può fare?
Silenzio
C'è solo una soluzione.
Lo ripeto, una sola
soluzione rimasta a climatologi
e scienziati, ossia
fare l'impensabile,
ed utilizzare il bestiame,
raggruppato ed in movimento,
in sostituzione delle mandrie originarie
e dei predatori, imitando la natura.
Non c'è altra
alternativa per l'umanità.
E allora facciamolo!
Così, su questo
po' di prateria,
lo faremo, ma solo in
primo piano.
Lo compatteremo duramente
col bestiame imitando la natura,
ed abbiamo fatto proprio così
e guardate voi stessi.
Tutta quell'erba ora
ricopre il terreno,
con concimazione, urina e
compost o pacciame,
come qualunque giradiniere
in mezzo a voi comprenderà
e quel terreno è pronto ad
assorbire e ritenere la pioggia,
a intrappolare carbonio, ed
a scomporre metano.
E lo abbiamo fatto senza l'uso
di fuoco che danneggerebbe la terra
e le piante sono libere di crescere.
Quando mi sono reso conto che
non avevamo altre opzioni come scienziato
se non utilizzare il tanto
denigrato bestiame per risolvere
cambiamento climatico e desertificazione,
ho dovuto affrontare un vero dilemma.
Come lo avremmo fatto?
Avevamo 10.000 anni di
pastori estremamente
esperti che radunavano e
spostavano i loro animali.
Però avevano anche creato per
mano loro i grandi deserti del mondo.
Poi abbiamo avuto 100 anni
di varie scienze moderne,
il che aveva accelerato
la desertificazione
come avemmo modo di scoprire
prima in Africa e confermare
negli Stati Uniti,
come si può notare
in questa foto di territorio gestito
dal governo federale.
Chiaramente, c'era bisogno di più
che comporre e muovere
gli animali.
E gli umani, nel
corso di migliaia di anni,
non furono mai in grado di
gestire la complessità della natura.
Ma noi biologi ed
ambientalisti non abbiamo mai
affrontato nulla
di così complesso.
Quindi, anziché
reinventare la ruota,
ho cominciato a studiare
altre professioni per vedere
se a qualcuno fosse capitato.
Ed ho scoperto essi
avevano adottato tecniche
che avrei potuto usare ed adattare
alle nostre esigenze di biologi.
E da quelle ho
sviluppato quello che
chiamiamo gestione olistica e
pascolo programmato, un processo
pianificato.
E ciò si occupa di tutta
la complessità della natura
e complessità della nostra società,
dell'ambiente e dell'economia.
Oggigiorno abbiamo una giovane donna
come questa che insegna nei villaggi
in Africa come fare a
raggruppare i loro animali
in grandi greggi e pianificarne
il pascolo per imitare la natura.
E dove gli facciamo lasciare i
loro animali tutta la notte -
facendoli correre in maniera
simile a predatori amichevoli,
poiché abbiamo molta
terra e così via -
e dove lo si fa,
lasciandoli tutta notte
a preparare il
terreno per le coltivazioni,
rinveniamo un forte aumento
dei raccolti al tempo stesso.
Guardiamo qualche risultato.
Questo è un terreno prossimo
all'area che gestiamo in Zimbabwe.
È appena dopo
quattro mesi
di abbondanti piogge
cadute in quell'anno
e sta preparandosi
per la lunga stagione secca.
Ma come si può osservare, tutta
quella pioggia, quasi tutta,
è evaporata dalla
superfice del suolo.
Il fiume è in secca, nonostante
abbia appena smesso di piovere,
con 150.000 persone che dipendono
quasi permanentemente da aiuti umanitari.
Ora andiamo nel nostro territorio
lì vicino nello stesso giorno
con la stessa pioggia
e guardate voi stessi.
Il nostro fiume sta scorrendo
sano e pulito.
Sta bene.
La produzione di erba, arbusti,
alberi, fauna selvatica, tutto
adesso è più produttivo.
Per giunta non abbiamo quasi
paura di annate particolarmente secche .
E ci siamo riusciti aumentando
bovini e capre del 400%;
pianificando il pascolo ad imitazione
della natura ed integrandoli
con tutti gli elefanti, bufali,
giraffe e gli altri animali
che ci sono.
Ma, prima che cominciassimo, la
nostra terra appariva in quel modo.
Silenzio
Quest'area era brulla ed erosa
per oltre 30 anni, indipendentemente
dalla pioggia che potesse cadere.
Notate l'albero evidenziato ed osservate
il cambiamento con l'utilizzo del bestiame
imitando la natura.
Questa era un'altra area
brulla ed erosa,
ed alla base
dell'albero evidenziato,
avevamo perso più di 30
centimetri di terreno.
Ed ancora, guardate che
cambiamento col solo uso del bestiame
per imitare la natura.
Ed ora là ci sono
degli alberi caduti,
perché un miglior
terreno sta attirando
elefanti, ecc.
Quest'area in Messico era
in condizioni terribili.
Ed ho dovuto evidenziare la
collina perché il cambiamento
è stato talmente radicale.
Applauso
Silenzio
Iniziai ad aiutare una famiglia nel
deserto del Karoo negli anni 70
a trasformare il deserto che
si vede alla vostra destra
nuovamente in prateria.
E fortunatamente, ora
i loro nipoti
vivono in quel terreno
con speranza per il futuro.
E guardate al sorprendente
cambiamento in quest'altra,
ove quel canale si è completamente
ripreso usando null'altro che
bestiame ad imitazione della natura.
Ed ancora, abbiamo
la terza generazione
di quella famiglia su quel terreno
con la loro bandiera che sventola ancora.
La vasta area erbosa della
Patagonia si sta desertificando,
come si vede qui.
L'uomo al centro è
un ricercatore argentino,
ed ha documentato
il declino progressivo
di quella terra nel corso
degli anni man mano che
si riduceva il numero di pecore.
Hanno messo 25.000
pecore in un solo gregge,
imitando veramente la natura,
ma con pascolo pianificato.
Ed hanno documentato
un aumento del 50%
nella produzione del
terreno nel primo anno.
Ora abbiamo i pastori
del violento Corno d'Africa
pianificando i loro pascoli
per imitare la natura,
che francamente è
l'unica speranza che
hanno di salvare le loro famiglie
e salvare la loro cultura.
Il 95% di quella terra è in grado di
nutrire le persone solo con gli animali.
Vi ricordo che ciò di cui vi sto parlando
è gran parte del terreno del mondo
e che determina
la nostra sorte, incluso
la più violenta area del
mondo ove solo gli animali possono
sfamare le persone con
circa il 95% della terreno.
Quanto stiamo facendo a livello globale
sta causando i cambiamenti climatici
tanto quanto, credo,
i combustibili fossili e forse,
anche più dei combustibili fossili.
Ma peggio ancora, tutto ciò
sta causando fame, povertà,
violenza, disgregazione
sociale e guerre.
E mentre vi sto parlando,
milioni di
uomini, donne e bambini
stanno soffrendo e muoiono.
E se tutto questo continua,
non saremo in grado
di fermare il
cambiamento climatico,
neppure dopo aver eliminato
l'uso di combustibili fossili.
Credo di avervi mostrato come
possiamo lavorare con la natura
a costi molto ridotti per invertire ciò.
Lo stiamo già facendo su circa
15 milioni di ettari
in cinque continenti.
E persone che si intendono molto
più di carbonio di me
hanno calcolato questo
a scopi illustrativi;
se facessimo quello che
vi sto mostrando qui,
potremmo catturare abbastanza
carbonio dall'atmosfera
e stoccarlo nel suolo
delle praterie per migliaia
di anni.
E se lo facessimo su circa
metà delle praterie del mondo
che vi ho mostrat,
ci potremmo riportare
indietro a livelli pre-industriali
sfamando al contempo le persone.
Non riesco a pensare
quasi a nulla che
offra più speranze per il
nostro pianeta, i vostri figli
ed i loro figli,
nonché tutta l'umanità.
Grazie.
Applausi ed incoraggiamenti
Silenzio
Grazie Chris.
Grazie.
Chris: Grazie.
Ho - e sono certo chiunque
qui ne ha, A, 100 domande, B,
vuole abbracciarti.
Risate
Approfitto solo per
una domanda veloce.
Quando iniziate a far ciò,
portate un gregge di animali.
È deserto.
Cosa mangiano?
Come funziona?
Come iniziate?
Allan Savory: Sì, già lo
facciamo da molto
e l'unica occasione in cui abbiamo
dovuto mai fornire alcun mangime
è stato nella bonifica delle miniere
che sono brulle al 100%.
Ma molti anni fa, prendemmo
la peggiore terra in Zimbabwe
ed offrî cinque sterline
nel raggio di 160 Km
a chi riuscisse a trovare
un filo d'erba nei 160 Km.
E lì abbiamo triplicato
il tasso di allevamento, il numero
di animali nel primo
anno senza mangimi,
semplicemente facendoli spostare
imitando la natura ed usando
una funzione sigmoidea, quel principio.
È un po' tecnico
da spiegare qui.
Chris: Sì, mi
piacerebbe - cioè,
questa è un'idea così interessante
ed importante .
I migliori del nostro blog
verranno a parlarti,
ed io vorrei saperne di più
di quanto non possiamo condividire qui,
con la presentazione.
È stata una presentazione sbalorditiva.
Veramente straordinaria.
E credo tu ci
abbia udito tutti
incoraggiarti.
Grazie mille.
Allan Savory: Bene, grazie.
Grazie.
Grazie Chris.
Applauso
Musica
Fine