SB: Benvenuti. Salve a tutti. Oggi Dan e io ci occuperemo di... - vediamo se riusciamo ad avviare questa presentazione... va bene, perfetto! ah, ah... - Allora, innanzitutto benvenuti. Oggi vi parleremo di percezioni mutevoli, motivazione, studenti, efficienza, efficacia DN: Ehi, ehi, ehi, Sean! SB: Cosa? DN: Hai idea di quante parole hai appena detto al pubblico? SB: Oh! Eh, sì! DN: Cerchiamo di chiarire un po' le cose. Quali sono le idee principali di cui parleremo oggi? SB: OK, va bene, mi sembra giusto. Che ne dite di percezioni, studenti, matematica, se stessi sì, insomma, qualcosa del genere. DN: Ok, questo chiarisce un po' meglio le cose. Ma puoi provare a organizzare queste idee in modo che sia perfettamente chiaro al pubblico di cosa parliamo? SB: Ok, ci penso io. (Risate). Scusate, sono un po' emozionato. Parliamo di cambiare la percezione della matematica insegnando agli studenti come insegnare a se stessi DN: Ecco, ci siamo! Molto meglio. Dunque, come avete appena visto sulla schermata del titolo, il modo in cui organizziamo le parole influisce sul modo in cui comprendiamo il significato ultimo che quelle parole hanno lo scopo di trasmettere. Quindi, se non ci prendiamo il disturbo di organizzare le parole, è facile essere sopraffatti e confusi da una cosa del genere, invece di avere... eh si, questo è insormontabile e confuso. Invece di avere qualcosa di chiaro e comprensibile, come questo. Ora, la prossima cosa di cui vogliamo parlarvi, è come la prima organizzazione delle parole può influire su come comprendiamo e percepiamo nuove parole e le idee che quelle parole dovrebbero rappresentare. Perciò... SB: Ok, bene, allora sai cosa ti volevo dire? Ti ho detto che Marcy e io vogliamo prendere un cane? DN: Beh, non credo che questo sia il momento adatto per parlare di questo! SB: Ma abbiamo tempo! DN: Si ma immagino che... (Risate) Ecco, in realtà è un po' imbarazzante, ma io davvero non so cosa sia un cane, mmm, puoi spiegarmelo? SB: Dan, sei un insegnante di scuola superiore e non sai cos'è un cane? DN: Spero che nessuno dei nostri studenti ci stia guardando. (Risate) SB: Va bene. Ok, ragazzi, voglio dire, siete d'accordo con me. Un cane è, si sa, ha quattro gambe, una testa, è peloso e può mettersi a terra. Penso che siamo tutti d'accordo, no? DN: Ma, scusa, non ce l'avete già una di quelle cose lì? SB: Santo cielo, Dan! Stai rovinando tutta la presentazione! Avanti, su, cerchiamo di andare avanti. Che dici, puoi fare un disegno per le persone presenti di quello che tu pensi che sia? DN: Quel... brutto tavolo con una copertura anni '70, al centro del vostro soggiorno, è un cane quello, no? SB: Dan! Come puoi confondere quattro gambe...? Io... Sai una cosa... Non voglio neanche... Questo è un cane, Dan. Ha quattro zampe, abbaia, fa bau... DN: Ah, sì! Ne ho già visto qualcuno. SB: Si, Dan ma ora devi spiegare al pubblico! Loro... insomma hai capito. Come hai potuto confondere un cane con un tavolo? DN: Ok, beh, tu hai detto quattro gambe. E i mobili hanno quattro gambe, ... si mette a terra, tavolo pieghevole, ok? peloso, come un tappeto degli anni '70 Si tratta chiaramente di un cane, Sean. Quello è un cane! SB: Dan, in realtà non sono... non sono neanche arrabbiato, anzi sono colpito. Come ci sei arrivato è al di là della mia comprensione. Quattro gambe: perché non un animale? Dan, ti sei fermato a pensarci? È peloso, sta a terra... QUELLO, è un cane, Dan! OK? Capito? D'accordo. Allora, ciò che si vuole illustrare qui è il confronto tra cane e tavolo. L'idea di base è che il modo in cui organizziamo le parole nel cervello è uno schema e in particolar modo, l'organizzazione delle parole precedenti influenza il modo in cui percepiamo parole nuove. Nel caso della matematica, poi, dove i concetti sono ancora più astratti, la cosa si complica. In questo caso, ad esempio, ho potuto mostrare a Dan un'immagine e dire, "Questo è un cane, capito?" Giusto! Ma con la matematica? possiamo dire "Hey, vieni qui, equazione di secondo grado! Su ragazzi, accarezzate l'equazione di secondo grado!" Oppure, "Avete visto quella fastidiosa equazione di secondo grado che attraversava la strada di corsa ieri?" Credo proprio di no. Giusto? Man mano che le idee si fanno più astratte, ci servono schemi più fissi e stabili. Adesso Dan vi spiegherà un po' come funziona con la matematica. DN: Allora, partendo da cane e tavolo, qual è il fattore chiave per recepire ed imparare correttamente la matematica? Sviluppare la competenza all'uso dei numeri sembra piuttosto importante, la memorizzazione dei processi è ugualmente importante l'organizzazione cognitiva dei termini matematici pure è essenziale, ma Sean, vedo che non sai cosa ho messo al punto D Sono certo che il pubblico qui vuole parlare delle astronavi. Quindi... SB: No, no, fermati un attimo! Ora vi vuole dimostrare in che modo, attraverso uno schema, riesce a connettere percezione e apprendimento fino ad arrivare alle navi spaziali e voi glielo lascerete fare. DN: Va bene, d'accordo! SB: Dan, arriviamo al punto, per favore. DN: Ok. Allora, la vera risposta è C. Sulla base di ciò, Sean ed io ci siamo chiesti: quali sono i termini matematici che gli studenti devono organizzare durante il loro percorso educativo? E quel che abbiamo fatto è stato esaminare le regole fondamentali comuni. Ora, se non avete familiarità con questo concetto, si tratta di una serie di norme che stanno dilagando in tutti gli Stati Uniti, quasi ogni stato le ha adottate in un modo o nell'altro. Sono i termini che anche un bambino dell'asilo dovrebbe conoscere o almeno avere nel suo vocabolario in base ai concetti contenuti in quelle norme. OK? Poi si passa alla prima elementare. Ora, ci rendiamo conto che non sarete mai in grado di leggere tutto questo, desidero semplicemente che vi facciate un'idea. Ecco, ora passo alla seconda elementare: e poi salteremo direttamente alla prima media. Come potete notare, c'è una somiglianza tra questo e la nostra schermata iniziale. Abbastanza sconvolgente, come potete vedere. ecco perché alcuni studenti arrivano fino alla prima media con la matematica e mollano, "Basta, ho chiuso, non ne posso più". Quindi ci chiedevamo è possibile organizzare questo materiale? Beh, non solo è possibile, noi ci siamo anche riusciti. In questo modo, invece di un intricato pasticcio di termini è possibile ottenere un insieme organizzato dal punto di vista cognitivo, basato su definizioni. Giusto, quindi, quando uno studente è in prima elementare invece di avere un mucchio di parole sparse a casaccio, inizia a collegarle con tutto il resto. Ora, per la seconda volta, saltiamo alla prima media, ci rendiamo conto che non potete vedere tutto lì. Comunque, le cose ora sono organizzate in modo tale che si possono recepire e comprendere adeguatamente tutte queste informazioni, L'osservazione che Sean ed io abbiamo tratto da questo è stata: Beh, che succede se non conoscono nessuno di questi termini? E se gli viene a mancare uno di questi collegamenti? Se uno di questi collegamenti non è connesso in modo perfettamente efficace? Abbiamo pensato che non solo questo influirà negativamente sul loro successo, ma se sono anche sopraffatti da tutte queste informazioni questo influirà sulla loro fiducia in se stessi nello studio della matematica ed andrà ad influire negativamente sulla motivazione a provarci. Allora, Sean, vogliamo dare un contesto a tutto questo? SB: Si, proverò a contestualizzare in qualche modo per voi. Fermatevi e pensate per un istante ad un'attività, un lavoro o un interesse che coltivate personalmente in questo momento qualcosa in cui vi sentite molto sicuri? Posso immaginare che se vi chiedessi di fare una lista verrebbero fuori una serie di termini legati alla mia richiesta, mi dareste una lunga lista, e perfino una descrizione di come i termini sono connessi tra loro. Ora immaginate quando questo è cominciato Se Dan e io vi avessimo dato una mappa? Se vi avessimo mostrato in che modo quei termini erano collegati? In che modo avrebbe influenzato la vostra percezione? Come avrebbe influenzato la vostra motivazione? Con quale rapidità avreste potuto arrivare al livello cui siete adesso? Con questo, stiamo per dimostrarvi cosa accade nella nostra classe: l'organizzazione dei termini critici conduce a percezioni efficaci che aiutano ad attivare la motivazione e il successo. DN: Quindi, come Sean ha appena detto, parleremo del tipo di esperienza che abbiamo creato nelle nostre classi e di come gli studenti sono ora in grado di organizzare le informazioni in modo cognitivo, di percepire efficacemente le informazioni e di avere una comprensione chiara e completa della matematica. Ora, proprio come in questo schema qui, noi portiamo gli studenti da qualcosa che è confuso e spaventoso - come queste nozioni imparate all'asilo - a qualcosa che è organizzato e comprensibile come questo. Quindi, come hai detto prima, iniziamo con il vocabolario. Vi mostreremo qui soltanto alcuni termini, in un attimo, termini che avete forse già visto prima. Non preoccupatevi, non è un esame! State seguendo TEDxHonolulu, non ci sarà bisogno di superare alcun test, ma di acquisire, completare e costruire il vocabolario dell'alfabetizzazione con questi, poi, facciamo fare agli studenti una mappa basata su definizioni. All'asilo, il punto di partenza sono di solito i numeri. Da lì, poi, portiamo gli studenti ad analizzare per parola per parola e facciamo loro vedere la definizione, e qui in effetti si possono vedere le connessioni tra queste definizioni: Numeri Interi, Calcolo, Scomposizione in Cifre, in tutte le definizioni sono presenti i numeri. SB: Quindi, come abbiamo visto, si può cominciare con operazioni ed espressioni, - tornerò velocemente un po' indietro - per farvi vedere com'è. Possiamo anche dare loro nuovi termini e loro cominciano a sapere dove collocarli. Quello che abbiamo descritto in questa diapositiva è un punto di svolta: come vedete, man mano che si procede, diventa sempre più chiaro che queste idee sono tutte collegate, e senza fargli vedere neanche un numero. La cosa più bella è che possono fare tutto questo assolutamente da soli. Ora Dan vi fa mostrerà come funziona quando mostriamo il contenuto matematico. DN: Allora, premetto che non abbiamo ancora fatto nessun problema di matematica. I nostri studenti ora hanno una visione d'insieme di come tutto è collegato. E non sembrano tanto sopraffatti quando li introduciamo ad attività, laboratori, esempi che loro riescono a portare a termine da soli. Poi, nella nostra lezione facciamo una cosa, in pratica quando io ho terminato questo contenuto, i ragazzi fanno un tweet. Se non siete pratici di Twitter, e spero ora lo siate tutti, in sostanza si tratta di una piccola immagine con una frase che viene collegata a una certa parola. Prendiamo ad esempio la parola numeri, Si potrebbe dire qualcosa tipo, "Quanti? E dare qualche esempio." OK? Poi si passa ai numeri interi e una delle osservazioni possibili è "Zero, contare fino a uno" E gli dò velocemente un piccolo esempio. Questo va avanti per un bel po' ma a volte ci rendiamo conto che due concetti si presentano contemporaneamente. Disponendo di una struttura in atto, i ragazzi riescono a lavorare con più concetti contemporaneamente, e sanno che questi contenuti combinati insieme formano un quadro d'insieme complessivo. Si passa così da una cosa che fa un po' paura, come questo, a qualcosa di organizzato e dotato di senso, come questo. Uno degli effetti di questo metodo sui nostri studenti è che ora hanno in mente una percezione di questo tipo, "Ok, dunque, se vedo questa parola, il tweet mi dirà a quale contenuto è collegata. Se vedo questa parola, so a quali altre parole è connessa e conosco il contenuto ad esse collegato. Questo sostituisce la confusione che a volte gli studenti hanno in testa quando sono sotto pressione, ad esempio durante un test come lo ACT, il PSAT, o simili. Ora Sean ci mostrerà qualche altro risultato. SB: Allora, questo cosa ci consente di fare in classe? Per quanto riguarda le prestazioni, siamo partiti solo ed esclusivamente insegnando ai nostri studenti ad imparare da soli, giusto? Fermatevi a rifletterci un attimo: imparare da soli, di fatto, è una cosa che può continuare in qualsiasi altra classe. Abbiamo creato per gli studenti un rendimento duraturo indipendentemente dal fatto che entrino in sintonia con l'insegnante dell'anno successivo o dei seguenti o che vadano al college, con lezioni a ritmo serrato, teoria e pratica... riescono effettivamente ad avere la sicurezza necessaria per imparare da soli. La cosa più sorprendente è che siamo riusciti ad ottenere questo senza fare lezione. Proprio così! Neanche un giorno di lezione frontale come questa con voi, adesso. Infatti, se l'avessimo fatta a modo nostro, vi avremmo semplicemente dato un elenco di parole e vi avremmo fatto costruire la mappa, vero? Ma per quelli di voi che non sono insegnanti, i nostri allievi vengono ogni giorno. Si siedono e iniziano a lavorare in gruppi di collaborazione, per conto loro e iniziano a lavorare con le parole. Creano le loro associazioni e iniziano la risoluzione dei problemi in modo creativo, tutto da soli! Adesso Dan condividerà un po' con voi come questo ha influenzato il suo corso di algebra. DN: Allora, questa è più o meno la situazione in cui mi sono trovato ad insegnare: Sono un insegnante d'emergenza, il che significa che non ho alcun tipo di formazione per l'insegnamento. L'anno scorso, nel mio corso di algebra del primo anno, il tasso di promozione era appena del 52%. Dopo l'attuazione di questo metodo siamo passati direttamente dal 52% ad un tasso di promozione dell'86%. (Applausi) (Risate) SB: Insegno geometria da cinque anni. Inizialmente ero venuto con Teach for America, per quelli di voi che sanno di cosa si tratta, sono arrivato qui nel 2006, il primo semestre, veramente, sono venuto alle Hawaii. Sono stato assegnato a Waipahu, ho fatto i miei due anni e sono rimasto perché adoro gli studenti delle Hawaii! Sono dei ragazzi straordinari! Per quelli di voi che non hanno avuto l'opportunità di insegnare qui, sono incredibili! Nella mio corso di geometria, non ero mai riuscito a superare il tasso di promozione del 60%, cosa che mi ha fatto letteralmente impazzire! L'anno scorso, addirittura ho quasi mollato Avevo fatto la domanda, preso il mio LSAT ed ero alla ricerca di una facoltà di giurisprudenza. Poi Dan e io abbiamo cominciato a riflettere su queste idee e sono riuscito a portarli dal 58 all'89%. (Applausi) DN: Il prossimo corso di cui vi parleremo è quello di statistica e calcolo delle probabilità. È un corso nuovo per la scuola, lo abbiamo cominciato noi a scuola, quindi non ci sono statistiche precedenti. Tuttavia, il libro che stiamo usando è un testo universitario, gli studenti al momento stanno imparando da soli contenuti universitari e attualmente tutti i miei studenti sono in grado di superare il corso. Notevole! (Applausi) Il prossimo gruppo è quello di cui sono più orgoglioso perché è la ragione per cui ho aderito a Teach for America, per quelli che non hanno familiarità con l'organizzazione, si lasciano gli studenti universitari per andare in scuole dove gli studenti devono affrontare diverse sfide. Molti dei miei studenti affrontano cose che vanno dalla gravidanza precoce a violenze domestiche, studenti senza tetto o con problemi di assistenza sanitaria, la lista è molto, molto lunga. Per questi motivi, abbiamo dovuto inventarci nuovi metodi di insegnamento. Ci sono tanti insegnanti che fanno grandi cose ma quello che ci rende orgogliosi è che, dal momento che non facciamo lezione, possiamo veramente lavorare con ogni singolo studente, uno ad uno. Quindi, invece di chiedere "Ehi, come va con quel problema di matematica?" noi andiamo oltre e ora possiamo chiedere agli studenti "Ehi, come stanno andando le cose? Tutto bene a casa"? E gli studenti ora, invece di vagare per la classe dicendo "Oddio, matematica!", dicono, "Oh, beh, Io so che al signor Briel e al signor Nash importa di noi." Va bene? Quella semplice domanda mi ha permesso di passare dal 12% al 65% e questi sono studenti bocciati in matematica 2, 3 volte... Ne ho un bel gruppetto addirittura bocciati 4 volte in algebra! Ora per lo meno vengono in classe e hanno la sensazione di riuscire a imparare qualcosa. (Applausi) DN: Dunque, cosa ci ha permesso di fare tutto ciò? Beh, organizzando le idee, siamo stati in grado di cambiare e spostare la percezione di che cos'è in realtà l'apprendimento. Quindi, da questo, abbiamo effettivamente potuto creare in aula un'esperienza che permette agli studenti di organizzare i concetti e modificare la loro percezione dell'apprendimento. Ora abbiamo un corso in cui gli studenti imparano a fare cose come pensare in modo critico, trovare soluzioni creative, e tutto da soli, piuttosto che ascoltare i miei discorsi. Grazie a tutti per averci ascoltato. So che sono un po' noioso. Oltre a ciò, siamo stati anche in grado di riscoprire il nostro valore di insegnanti all'interno della classe. Invece di limitarci alla nostra competenza nei contenuti, ora possiamo di creare per i nostri studenti un'esperienza di totale autonomia in tutto ciò che fanno mentre noi siamo lì solo per aiutarli a completarla. Inoltre - e questa è la cosa per noi più sorprendente - i nostri studenti ora vedono il valore dell'apprendimento e dell'istruzione. Le due citazioni che vi mostreremo adesso provengono direttamente dai nostri studenti e riguardano la loro esperienza in classe. La prima dice, "Da quando frequento questo corso, penso che intelligente è uguale a organizzato. Se ognuno avesse una mappa mentale e fosse in grado di organizzare le idee, tutti sarebbero ugualmente intelligenti." E questo è uno studente che al momento frequenta algebra 1 per la terza volta. La citazione seguente è: "Fin dalla nascita, apprendiamo cose, impariamo e ci adattiamo. La nostra comprensione è basata su idee che abbiamo imparato. La nostra comprensione delle idee recenti cambia in base al modo in cui abbiamo organizzato idee ed esperienze passate. Se una delle nostre idee o esperienze è negativa, influenzerà il modo in cui percepiamo idee ed esperienze nuove. Siamo in grado di usare le mappe per cambiare il modo di organizzare le cose nella nostra mente in modo da vedere tutte le possibilità della nostra vita." Questo è di un allievo che fa algebra 1 per la seconda volta sulla base delle esperienze fatte con noi in classe. Cosa abbiamo ottenuto? Beh, crediamo di essere veramente riusciti ad avviare l'evoluzione di pensatori critici insegnando agli studenti come organizzare le idee, a riconoscere come il modo in cui organizzano le idee influisce sulle loro percezioni. E questo va ben oltre l'aula. Immaginate: persone pensanti che comprendono e riconoscono queste idee! La capacità e il modo di organizzarle influirà sulle possibilità che vedranno nella loro vita. Pensate all'impatto che questo potrebbe avere sugli individui: Gli individui si renderebbero conto che tutto ciò che serve loro per cogliere le possibilità nella loro vita sono i termini critici, il tempo per organizzarli e giusto il tempo per vederli realizzarsi tutti. Pensate all'impatto che questo avrebbe sulle comunità: le comunità si ritrovano quando gli individui si riuniscono! Si renderebbero conto che in fondo "Ehi, noi non siamo in disaccordo, si tratta solo di differenze di percezione! Possiamo prenderci il disturbo di raccogliere i termini dalla mappa di ciascuno e trovare soluzioni valide. Non mirano soltanto alla percezione di uno ma a quella di molti." Che tipo d'impatto avrebbe questo sulla società? Pensateci un po': un'intera società in cui tutti si ritrovano insieme. Ecco perché pensiamo che formare individui che pensano in modo critico non solo sia necessario per i nostri figli, ma anche per noi stessi! E, quel che è più importante, noi crediamo che formare persone che pensano in modo critico sia la linfa vitale che consente a individui, comunità e società di diventare quello che vogliono, possono, sognano e dovrebbero essere. Grazie. (Applausi)