[Script Info] Title: [Events] Format: Layer, Start, End, Style, Name, MarginL, MarginR, MarginV, Effect, Text Dialogue: 0,0:00:04.10,0:00:06.57,Default,,0000,0000,0000,,[Musica]\N(Bricovideo) Dialogue: 0,0:00:06.57,0:00:09.88,Default,,0000,0000,0000,,(Piccolo esperimento di Andreas Formiconi) Dialogue: 0,0:00:09.88,0:00:14.64,Default,,0000,0000,0000,,(Tutti i diritti ceduti) Dialogue: 0,0:00:14.64,0:00:18.62,Default,,0000,0000,0000,,(Fine della II Parte)\N Dialogue: 0,0:00:18.62,0:00:23.48,Default,,0000,0000,0000,,(Abbiamo rivisto: \NIl meccanismo PHP-HTML -> Bowser\NHTML -> CSS...\N... + JS) Dialogue: 0,0:00:23.48,0:00:25.76,Default,,0000,0000,0000,,(...+AJAX) Dialogue: 0,0:00:25.76,0:00:29.44,Default,,0000,0000,0000,,(-> Il passaggio progressivo del carico di lavoro dal server al client -> Ottimizzazione...) Dialogue: 0,0:00:29.44,0:00:31.95,Default,,0000,0000,0000,,(HTML PHP MySQL SERVER\NBROWSER CLIENT)\N[Andreas Formiconi] Ecco,fino ad ora, Dialogue: 0,0:00:31.95,0:00:38.52,Default,,0000,0000,0000,,(BROWSER-CLIENT ripetuti + volte)\Nci siamo sulla relazione tra due entità, sostanzialmente: il client e il server. Dialogue: 0,0:00:38.52,0:00:42.35,Default,,0000,0000,0000,,Ora allontaniamoci, allarghiamo la visione. Dialogue: 0,0:00:42.35,0:00:47.16,Default,,0000,0000,0000,,Allarghiamo la visione e vediamo le cose più da lontano. Dialogue: 0,0:00:47.16,0:00:52.100,Default,,0000,0000,0000,,Evidentemente, un server serve tanti client Dialogue: 0,0:00:52.100,0:00:59.37,Default,,0000,0000,0000,,e quindi noi dobbiamo immaginare una miriade di client Dialogue: 0,0:00:59.37,0:01:04.14,Default,,0000,0000,0000,,che sono tutti potenzialmente collegati Dialogue: 0,0:01:04.14,0:01:10.53,Default,,0000,0000,0000,,E ora immaginiamo che molti di questi client facciano delle richieste al nostro server Dialogue: 0,0:01:10.53,0:01:17.25,Default,,0000,0000,0000,,E immaginiamo che il meccanismo sia quello basato su PHP HTML Dialogue: 0,0:01:17.25,0:01:24.42,Default,,0000,0000,0000,,ogni richiesta si risolve in un lavoro che il server deve fare per quel client Dialogue: 0,0:01:24.42,0:01:33.75,Default,,0000,0000,0000,,é evidente che se il carico aumenta oltre un certo livello il server può rischiare di andare in crisi Dialogue: 0,0:01:33.75,0:01:39.82,Default,,0000,0000,0000,,di non farcela o di rallentarsi per poter rispondere a tutte queste richieste Dialogue: 0,0:01:39.82,0:01:45.17,Default,,0000,0000,0000,,e questo può porre dei limiti... alle dimensioni della comunità dei client Dialogue: 0,0:01:45.17,0:01:51.25,Default,,0000,0000,0000,,che si può pensare di soddisfare con un server Dialogue: 0,0:01:51.25,0:02:00.27,Default,,0000,0000,0000,,Immaginiamo ora invece di poter fare delle richieste al server che confidano sostanzialmente Dialogue: 0,0:02:00.27,0:02:03.58,Default,,0000,0000,0000,,nell'esecuzione di codice java scrip Dialogue: 0,0:02:03.58,0:02:11.12,Default,,0000,0000,0000,,Questo significa che una gran parte di lavoro viene svolto da ciascun client Dialogue: 0,0:02:11.12,0:02:18.79,Default,,0000,0000,0000,,Ogni client fa esattamente la quantità di lavoro che serve a lui stesso Dialogue: 0,0:02:18.79,0:02:25.74,Default,,0000,0000,0000,,Quindi alleggerendo potenzialmente, in maniera massiccia il carico di lavoro del server. Dialogue: 0,0:02:25.74,0:02:32.12,Default,,0000,0000,0000,,Ecco questo processo è un po' quello che si è verificato in generale Dialogue: 0,0:02:32.12,0:02:38.72,Default,,0000,0000,0000,,ecco noi abbiamo un esempio perchè Java script non è l'unico modo per far lavorare il client Dialogue: 0,0:02:38.72,0:02:45.66,Default,,0000,0000,0000,,Il server può lavorare anche in altri modi, ma sono pezzi e componenti esemplificativi Dialogue: 0,0:02:45.66,0:02:49.83,Default,,0000,0000,0000,,e sono diciamo quelli più importanti, più significativi Dialogue: 0,0:02:49.83,0:02:56.40,Default,,0000,0000,0000,,Ma la cosa rilevante è rendersi conto che il codice Dialogue: 0,0:02:56.40,0:03:04.79,Default,,0000,0000,0000,,diciamo si è fluidificato e si è distribuito in una maniera sempre più ottimale Dialogue: 0,0:03:04.79,0:03:11.24,Default,,0000,0000,0000,,fra questi innumerevoli nodi che compongono Dialogue: 0,0:03:11.24,0:03:15.97,Default,,0000,0000,0000,,alla fine la rete, nodi fatti di tantissimi Dialogue: 0,0:03:15.97,0:03:20.13,Default,,0000,0000,0000,,client e anche di tantissimi server Dialogue: 0,0:03:20.13,0:03:24.57,Default,,0000,0000,0000,,La possibilità che ciascuno dei nodi svolga Dialogue: 0,0:03:24.57,0:03:30.29,Default,,0000,0000,0000,,una elevata quantità di lavoro ha reso possibile Dialogue: 0,0:03:30.29,0:03:33.64,Default,,0000,0000,0000,,la nascita di nuovi fenomeni e alla fin fine Dialogue: 0,0:03:33.64,0:03:37.02,Default,,0000,0000,0000,,tutto sommato il fenomeno più ampio che contiene Dialogue: 0,0:03:37.02,0:03:40.65,Default,,0000,0000,0000,,tutti questi, che è quello identificato con la NUVOLA Dialogue: 0,0:03:40.65,0:03:43.13,Default,,0000,0000,0000,,THE CLOUD Dialogue: 0,0:03:43.13,0:03:46.35,Default,,0000,0000,0000,,C'è un elemento fra quelli che abbiamo visto Dialogue: 0,0:03:46.35,0:03:49.94,Default,,0000,0000,0000,,con appena un po' di attenzione in più Dialogue: 0,0:03:49.94,0:03:53.21,Default,,0000,0000,0000,,che non è comparso finora in questo piccolo discorso Dialogue: 0,0:03:53.21,0:03:56.34,Default,,0000,0000,0000,,ed è l'XML Dialogue: 0,0:03:56.34,0:03:58.69,Default,,0000,0000,0000,,che abbiamo capito essere importante Dialogue: 0,0:03:58.69,0:04:01.86,Default,,0000,0000,0000,,perchè è il modo più generale e pervasivo Dialogue: 0,0:04:01.86,0:04:04.11,Default,,0000,0000,0000,,con il quale oggi si distribuiscono Dialogue: 0,0:04:04.11,0:04:08.64,Default,,0000,0000,0000,,e si diffondono sostanzialmente i contenuti Dialogue: 0,0:04:08.64,0:04:10.21,Default,,0000,0000,0000,,a prescindere da come essi poi Dialogue: 0,0:04:10.21,0:04:13.15,Default,,0000,0000,0000,,verranno rappresentati, ordinati,eccetera Dialogue: 0,0:04:13.15,0:04:17.92,Default,,0000,0000,0000,,ebbene dov'è l'XML in questo schema? Dialogue: 0,0:04:17.92,0:04:26.24,Default,,0000,0000,0000,,Ecco l'XML in realtà sta in quella miriade Dialogue: 0,0:04:26.24,0:04:31.14,Default,,0000,0000,0000,,di blocchi di informazioni che viaggiano Dialogue: 0,0:04:31.14,0:04:33.22,Default,,0000,0000,0000,,fra un nodo e l'altro. Dialogue: 0,0:04:33.22,0:04:37.61,Default,,0000,0000,0000,,Abbiamo visto i feed che sono in realtà dei Dialogue: 0,0:04:37.61,0:04:40.65,Default,,0000,0000,0000,,frammenti di codice XML Dialogue: 0,0:04:40.65,0:04:44.85,Default,,0000,0000,0000,,Abbiamo visto l'OPML, è una sorta, una sottospecie Dialogue: 0,0:04:44.85,0:04:49.15,Default,,0000,0000,0000,,di XML; abbiamo visto che se vogliamo estrarre Dialogue: 0,0:04:49.15,0:04:51.56,Default,,0000,0000,0000,,le informazioni da un blog e trasferirle in un altro Dialogue: 0,0:04:51.56,0:04:54.83,Default,,0000,0000,0000,,anche questo passa attraverso l'XML Dialogue: 0,0:04:54.83,0:04:59.80,Default,,0000,0000,0000,,e così via. Ecco l'XML è il collante Dialogue: 0,0:04:59.80,0:05:03.10,Default,,0000,0000,0000,,che in qualche maniera collega, che fa transitare Dialogue: 0,0:05:03.10,0:05:07.51,Default,,0000,0000,0000,,i contenuti di tante nature diverse fra i diversi nodi Dialogue: 0,0:05:07.51,0:05:09.59,Default,,0000,0000,0000,,per realizzare quella che ormai conosciamo Dialogue: 0,0:05:09.59,0:05:12.84,Default,,0000,0000,0000,,come la nuvola appunto, the cloud Dialogue: 0,0:05:12.84,0:05:17.07,Default,,0000,0000,0000,,e della quale poi in qualche altro post vedremo alcune ...