Lei mi scrisse:
"Quando sarò famosa,
dirò a tutti
che conosco un eroe
di nome Marlon Peterson."
Non che gli eroi mi assomiglino.
Anzi,
io sembro più spazzatura.
No, non è un granché
iniziare un discorso così,
o una conversazione,
forse vi starete chiedendo
il perché di questa scelta.
Perché questo tipo parla così di sé?
Che cosa intende?
Come si può vederlo come un eroe,
se lui si vede come spazzatura?
Credo nel potere delle domande
più che nelle risposte.
Perché quando ci interroghiamo su qualcosa
ci sforziamo di assimilare
nuove informazioni
o lottiamo contro qualcosa di ignoto
che ci mette a disagio.
Questo è il motivo per cui sono qui:
per farci delle domande,
anche se la cosa ci mette a disagio.
I miei genitori sono di Trinidad e Tobago,
le isole più a sud nel mar dei Caraibi.
Trinidad è anche la patria
dell'unico strumento acustico
inventato nel XX secolo:
il tamburo d'acciaio.
Deriva dai tamburi africani
e si è evoluto grazie al genio
di uno dei ghetti di Trinidad,
la città di Laventille,
e grazie al disinteresse dei militari USA.
Vi spiego:
durante la seconda guerra mondiale,
gli USA avevano basi a Trinidad,
e quando la guerra finì,
lasciarono una discarica
di fusti vuoti di petrolio ...
la loro spazzatura.
Così la gente di Laventille
convertì i vecchi fusti abbandonati
per esprimere la scala cromatica musicale:
il tamburo d'acciaio.
Suonando musiche da Beethoven
a Bob Marley e 50 Cent,
quella gente ha letteralmente creato
la musica dalla spazzatura.
Dodici giorni prima di compiere 20 anni,
fui arrestato per aver preso parte
a una rapina a mano armata
a Manhattan.
Mentre la gente se ne stava
seduta al bar,
quattro persone
furono colpite da proiettili.
Due rimasero uccise.
Cinque di noi furono arrestati.
Venivamo tutti da Trinidad e Tobago.
Eravamo gli "immigrati cattivi"
i "bambini-àncora", figli di clandestini
che Trump e tanti americani disprezzano.
Fui gettato via, come la spazzatura ...
giustamente, secondo molti.
Ho trascorso in carcere
10 anni 2 mesi e 7 giorni.
Fui condannato a 10 anni di pena
in un istituto correttivo.
Fui condannato all'irrilevanza,
all'opposto di ciò che è umano.
La cosa interessante
è che proprio in quegli anni in prigione
delle lettere mi salvarono,
mi aiutarono ad andare oltre
il buio e il senso di colpa
associati al peggior momento
della mia gioventù.
Mi fecero sentire utile.
Lei aveva 13 anni.
Scrisse che mi vedeva come un eroe.
Mi ricordo quando lo lessi,
mi ricordo che piansi per quelle parole.
Era una dei 50 studenti
e una delle 150 lettere che scrissi
in un programma di sostegno
per corrispondenza
da me ideato, insieme a un amico
che faceva l'insegnante
in una scuola di Brooklyn,
la mia città.
Lo chiamammo
"Programma Giovani Studenti"
Ogni volta che quei ragazzi
condividevano con me le loro storie,
le loro battaglie,
ogni volta che disegnavano
i personaggi dei loro cartoni preferiti
e me li mandavano,
ogni volta che mi hanno scritto di contare
sui miei consigli e sulle mie lettere,
ho sentito di valere qualcosa.
Mi ha fatto capire che potevo fare
qualcosa di buono su questo pianeta.
Mi ha cambiato la vita.
Quelle lettere
e i loro racconti,
le loro storie adolescenziali,
mi diedero la possibilità,
mi diedero il coraggio
di ammettere a me stesso
che c'erano delle ragioni
- non delle scuse -
ma delle ragioni per cui era andata così
quel fatidico giorno di ottobre del 1999;
che il trauma di vivere in una comunità
dove le armi
sono più accessibili delle scarpe,
che il trauma di essere stuprato a 14 anni
con una pistola puntata addosso,
erano tutte ragioni per me
per cui fare quella scelta,
quell'errore fatale,
era una conseguenza naturale.
Quelle lettere furono così importanti,
scriverle e riceverle
e avere quel tipo di scambio con i ragazzi
ebbe un tale impatto
sulla mia vita,
che ho condiviso quell'opportunità
con amici
che erano dentro con me.
I miei amici Bill, Cory e Arocks,
condannati come me per crimini violenti,
condivisero le loro parole di saggezza
con quei ragazzi
e ottennero in cambio
il senso di valere qualcosa.
Ora pubblichiamo e siamo pionieri
nei programmi giovanili
siamo esperti di traumi,
e portavoce contro la violenza armata,
facciamo interventi su TED ...
(Risate)
e facciamo i papà.
Questo è quello che chiamo
un investimento a buon rendere.
Più di tutto,
ciò che quel programma mi ha insegnato
è che quando seminiamo bene,
quando investiamo nell'umanità della gente
a prescindere da dove si trovi,
possiamo ottenere grandi risultati.
In quest'ultimo periodo di riforme
del sistema penale,
mi sono spesso domandato
perché così tanti credano
che solo i condonnati
per crimini di droga non violenti
meritino empatia e riconoscimento umano.
Riformare il sistema penale
è un atto di giustizia.
Non sono una persona anch'io?
Quando investiamo in risorse
che amplificano il valore delle persone
in comunità come Laventille
o in zone di Brooklyn
o in un qualche ghetto,
possiamo davvero dare vita
alla comunità che vogliamo.
Possiamo fare di meglio
che investire esclusivamente
in misure di polizia,
perché non è questo a darci valore
e qui sta il motivo per cui molti di noi
compiono così tanti atti violenti
nel tentivo di contare qualcosa.
Vedete, la violenza armata è solo
una manifestazione di traumi più profondi.
Quando crediamo nel potere salvifico
del valore umano
questo può tradursi in un processo
di guarigiorne e responsabilità personale.
Questo è il tipo di lavoro
che mi interessa,
perché mi interessano le persone.
Alle famiglie
chiedo di fare il lavoro sporco,
un lavoro difficile,
lo sforzo terribile
di donare calore non meritato
a chi vorremmo confinare nella spazzatura
a chi potremmo facilmente ignorare.
Ora mi chiedo:
negli ultimi due mesi
ho perso due amici per via delle armi,
entrambi civili innocenti.
Uno colpito sulla via di casa
dal proiettile di un'auto in corsa.
L'altro colpito in un bar
mentre faceva colazione,
in vacanza a Miami.
Cerco di scorgere
il potenziale redentivo
dei loro assassini,
dopo tutto il lavoro fatto
per vedere il mio valore.
Voglio cercare di spingerci
oltre le nostre capacità
verso un'esperienza completa
della nostra umanità,
per cercare di capire a fondo le vite
delle persone che potremmo
scegliere di ignorare facilmente.
Perché ci sono eroi
che aspettano di essere riconoscuti
e musiche
che aspettano di essere suonate.
Grazie.
(Applauso)