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Flessibilità psicologica: come l'amore dà senso alla sofferenza | Steven Hayes | TEDxUniversityofNevada

  • 0:20 - 0:22
    La vita ci pone delle domande.
  • 0:24 - 0:27
    E probabilmente
    una delle più importanti è questa:
  • 0:28 - 0:32
    "Cosa hai intenzione di fare riguardo
    a pensieri e sentimenti difficili?"
  • 0:34 - 0:39
    Se stai provando vergogna o ansia,
  • 0:40 - 0:42
    la vita ti fa semplicemente
    una domanda.
  • 0:44 - 0:47
    Se ti trovassi qui sul punto
    di tenere un [TEDx] talk
  • 0:47 - 0:49
    e la tua mente diventasse
    molto chiacchierona,
  • 0:50 - 0:53
    cosa faresti al riguardo?
  • 0:55 - 0:56
    Bella domanda.
  • 0:56 - 0:58
    (Risate)
  • 0:59 - 1:02
    E la risposta a questa domanda
  • 1:02 - 1:03
    e ad altre simili
  • 1:03 - 1:06
    dice molto a proposito
    delle traiettorie delle nostre vite,
  • 1:06 - 1:07
    se vanno o meno a svilupparsi
  • 1:07 - 1:09
    in una direzione positiva
  • 1:09 - 1:13
    che avanza, verso la prosperità,
    l’amore, la libertà, la collaborazione,
  • 1:13 - 1:18
    oppure verso il basso, nella patologia
    e nella disperazione.
  • 1:20 - 1:25
    E io sono qui a sostenere
    che avete in voi
  • 1:25 - 1:27
    una grande risposta a questa domanda
  • 1:27 - 1:29
    o perlomeno la sua origine.
  • 1:30 - 1:32
    Ma, avete anche
    questa mente arrogante,
  • 1:32 - 1:35
    narratrice, problem solver, analitica
  • 1:35 - 1:41
    giudicante in mezzo alle orecchie
    che non ha la risposta
  • 1:41 - 1:43
    e vi invita costantemente
  • 1:44 - 1:46
    a prendere la direzione sbagliata.
  • 1:50 - 1:51
    Il mio nome è Steve Hayes
  • 1:51 - 1:53
    e negli ultimi 30 anni,
  • 1:53 - 1:56
    io e i miei colleghi abbiamo studiato
  • 1:56 - 1:59
    una piccola parte
    di processi psicologici
  • 1:59 - 2:02
    - parole figurate per cose
    che la gente fa -
  • 2:02 - 2:05
    chiamata flessibilità psicologica.
  • 2:07 - 2:11
    È un insieme di risposte
    a questa domanda.
  • 2:12 - 2:15
    E in più di mille studi,
  • 2:15 - 2:17
    abbiamo dimostrato
    che la flessibilità psicologica
  • 2:17 - 2:20
    predice se stai per sviluppare
    un problema di salute mentale,
  • 2:20 - 2:22
    ansia, depressione o trauma.
  • 2:22 - 2:24
    Se ne hai uno, predice
  • 2:24 - 2:27
    che in seguito ne avrai due.
  • 2:27 - 2:29
    Predice quanto sono gravi,
  • 2:29 - 2:30
    quanto saranno cronici.
  • 2:30 - 2:31
    Ma, non solo,
  • 2:31 - 2:34
    predice tutti i tipi di altre cose
    che sono importanti per noi
  • 2:34 - 2:37
    anche se non si tratta di psicopatologia.
  • 2:37 - 2:41
    Come ad esempio, che tipo di genitore
    hai intenzione di essere?
  • 2:41 - 2:43
    Che tipo di lavoratore
    hai intenzione di essere?
  • 2:43 - 2:47
    Sei in grado di accettare le sfide
    comportamentali delle malattie fisiche?
  • 2:47 - 2:50
    Sei in grado di essere fedele
    al tuo programma di esercizi?
  • 2:50 - 2:53
    Ovunque vada la mente umana,
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    la flessibilità psicologica è rilevante.
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    E quello che voglio fare
    in questo discorso
  • 3:04 - 3:06
    è spiegarvi
  • 3:06 - 3:08
    la scienza della flessibilità psicologica,
  • 3:08 - 3:09
    perché abbiamo imparato
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    come cambiare questi processi
  • 3:12 - 3:15
    in diverse centinaia di studi
  • 3:15 - 3:17
    usando l’Acceptance
    and Commitment Therapy
  • 3:17 - 3:19
    o ACT, ma non solo l’ACT,
  • 3:19 - 3:21
    metodi correlati
    che mirano alla flessibilità,
  • 3:21 - 3:23
    abbiamo dimostrato di poterla modificare
  • 3:23 - 3:24
    e quando la modifichiamo,
  • 3:24 - 3:26
    quelle traiettorie di vita
    che sono negative
  • 3:26 - 3:29
    diventano positive
    con risultati in tutte le aree
  • 3:29 - 3:32
    che ho appena menzionato
    e in molte altre.
  • 3:34 - 3:36
    Quindi, voglio guidarvi attraverso
  • 3:36 - 3:42
    gli elementi della flessibilità
    psicologica: che cosa sono.
  • 3:42 - 3:45
    E vi porterò indietro
  • 3:45 - 3:48
    a un momento della mia vita,
    34 anni fa
  • 3:49 - 3:52
    quando per la prima volta
    ho svoltato energicamente
  • 3:52 - 3:53
    nella loro direzione.
  • 3:55 - 3:57
    Decenni fa.
  • 3:58 - 4:01
    Trentaquattro anni fa
    alle 2 del mattino
  • 4:01 - 4:04
    su di un ruvido tappeto marrone e oro
  • 4:04 - 4:07
    con il mio corpo quasi
    letteralmente in questa posizione,
  • 4:07 - 4:10
    e la mia mente sicuramente
    in questa posizione.
  • 4:11 - 4:15
    Ero da due o tre anni
  • 4:15 - 4:17
    sprofondato
  • 4:18 - 4:20
    nell’inferno del disturbo di panico.
  • 4:22 - 4:25
    Cominciò durante un’orribile
    riunione di dipartimento
  • 4:25 - 4:27
    dove fui costretto ad assistere
  • 4:27 - 4:29
    a uno scontro fra professori ordinari
  • 4:29 - 4:31
    in un modo di cui solo
    gli animali selvaggi
  • 4:31 - 4:34
    e i professori ordinari sono capaci.
  • 4:34 - 4:36
    (Risate)
  • 4:39 - 4:42
    E tutto ciò che volevo fare
    era pregarli di smettere,
  • 4:44 - 4:47
    ma invece ebbi
    il mio primo attacco di panico,
  • 4:47 - 4:54
    e nel momento in cui
    loro mi chiamarono,
  • 4:54 - 4:56
    non riuscii a emettere
    nemmeno un suono
  • 4:57 - 4:59
    dalla bocca.
  • 5:00 - 5:02
    E nello shock, e nell’orrore,
    e nell’imbarazzo
  • 5:02 - 5:06
    di quel primo e pubblico
    attacco di panico,
  • 5:08 - 5:10
    feci tutte le cose più logiche,
    più ragionevoli,
  • 5:10 - 5:12
    sensate, e patologiche
  • 5:12 - 5:14
    che la mente ti dice di fare.
  • 5:15 - 5:17
    Provai a scappare dall’ansia;
  • 5:18 - 5:21
    provai a combattere contro l’ansia
  • 5:21 - 5:24
    e provai a nascondermi dall’ansia.
  • 5:25 - 5:26
    Mi sedevo vicino alla porta.
  • 5:26 - 5:27
    Stavo attento al suo arrivo.
  • 5:27 - 5:29
    Difendevo il mio modo di uscirne.
  • 5:29 - 5:30
    Prendevo i tranquillanti
  • 5:30 - 5:32
    e mentre facevo tutte quelle cose,
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    gli attacchi di panico aumentavano
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    di frequenza e di intensità.
  • 5:38 - 5:40
    Dapprima sul posto di lavoro,
  • 5:40 - 5:42
    ma poi durante i viaggi,
  • 5:43 - 5:44
    e poi nei ristoranti,
  • 5:44 - 5:45
    e poi nei cinema,
  • 5:45 - 5:46
    e poi negli ascensori,
  • 5:46 - 5:48
    e poi durante le telefonate,
  • 5:49 - 5:52
    e poi nella sicurezza di casa,
  • 5:52 - 5:55
    e alla fine venivo anche svegliato
  • 5:56 - 5:59
    alle due del mattino nel primo sonno
  • 5:59 - 6:02
    già da un attacco di panico.
  • 6:04 - 6:08
    Ma, quella notte su quel ruvido
    tappeto marrone e oro,
  • 6:09 - 6:10
    quella notte,
  • 6:11 - 6:14
    mentre guardavo con ondate di ansia,
  • 6:16 - 6:18
    le sensazioni del mio corpo
  • 6:18 - 6:19
    era diversa.
  • 6:19 - 6:23
    Quella notte era ancora più orripilante,
  • 6:23 - 6:25
    ma in qualche modo soddisfacente,
  • 6:27 - 6:30
    perché non stavo avendo
    un attacco di panico.
  • 6:31 - 6:35
    Stavo morendo per un attacco di cuore.
  • 6:37 - 6:38
    Ne avevo tutte le prove.
  • 6:38 - 6:40
    Sentivo il peso sul petto.
  • 6:40 - 6:42
    Avevo dolori lancinanti
    lungo il braccio.
  • 6:42 - 6:44
    Stavo sudando copiosamente.
  • 6:44 - 6:47
    Il mio cuore correva
    e perdeva colpi all’impazzata.
  • 6:47 - 6:50
    E quella stessa voce di ragno
    che veniva fuori
  • 6:50 - 6:52
    e diceva: "Devi scappare.
  • 6:52 - 6:56
    Devi combattere.
    Devi nasconderti dall’ansia",
  • 6:56 - 6:58
    ora mi stava dicendo:
  • 6:58 - 6:59
    "Fai la telefonata.
  • 6:59 - 7:02
    Non puoi guidare in questa condizione.
  • 7:02 - 7:04
    Stai morendo.
  • 7:04 - 7:05
    Chiama il pronto soccorso.
  • 7:05 - 7:07
    Chiama l’ambulanza.
  • 7:07 - 7:09
    Non è uno scherzo. Fai la telefonata".
  • 7:11 - 7:14
    E tuttavia, i minuti passarono,
    uno dopo l’altro
  • 7:14 - 7:17
    e io non feci la telefonata.
  • 7:18 - 7:20
    Avevo la sensazione
    di uscire dal mio corpo
  • 7:20 - 7:23
    e di guardare me stesso lì
  • 7:24 - 7:26
    e immaginavo cosa sarebbe successo
  • 7:26 - 7:28
    se avessi fatto quella telefonata.
  • 7:29 - 7:30
    Come una serie di scene,
  • 7:30 - 7:32
    piccoli frammenti come in un trailer
  • 7:32 - 7:34
    come quando vai al cinema
  • 7:34 - 7:36
    per il film in uscita.
  • 7:37 - 7:40
    Sentivo il rumore dei paramedici
  • 7:40 - 7:41
    che salivano le scale,
  • 7:41 - 7:44
    i colpi sulla porta sottile,
  • 7:45 - 7:47
    il viaggio in ambulanza,
  • 7:47 - 7:48
    i tubi e i fili,
  • 7:48 - 7:51
    lo sguardo preoccupato
    sul volto degli infermieri
  • 7:51 - 7:53
    mentre entravo al pronto soccorso
  • 7:55 - 7:57
    e poi finalmente l’ultimo
    piccolo frammento,
  • 7:57 - 7:58
    l’ultima piccola scena
  • 7:58 - 8:00
    di questo trailer,
  • 8:00 - 8:02
    dove all’improvviso realizzai
  • 8:02 - 8:04
    di cosa avrebbe parlato questo film.
  • 8:06 - 8:07
    Io lo guardai e dissi:
  • 8:07 - 8:09
    "Oh, ti prego, Dio, non quello.
  • 8:09 - 8:11
    Ti prego, ti prego".
  • 8:13 - 8:15
    Per quella scena finale,
  • 8:15 - 8:17
    sdraiato sulla barella
    nel pronto soccorso,
  • 8:17 - 8:19
    a quel punto arrivava un giovane dottore
  • 8:19 - 8:21
    nella mia immaginazione
  • 8:21 - 8:23
    camminando decisamente
    con troppa naturalezza.
  • 8:26 - 8:27
    E mentre mi si avvicinava,
  • 8:27 - 8:30
    riuscivo a vedere
    che c’era un sorrisetto sul suo volto,
  • 8:31 - 8:33
    e sapevo cosa sarebbe successo.
  • 8:35 - 8:37
    Si avvicinava e diceva,
  • 8:37 - 8:39
    "Dr. Hayes,
  • 8:41 - 8:43
    lei non sta avendo un attacco di cuore"
  • 8:44 - 8:46
    poi il sorrisetto si allargava:
  • 8:47 - 8:49
    "Lei sta avendo un attacco di panico".
  • 8:52 - 8:54
    E io sapevo che era vero.
  • 8:56 - 9:00
    Questo era solo un altro
    livello più basso dell’inferno.
  • 9:01 - 9:03
    E un grido mi uscì dalla bocca,
  • 9:03 - 9:08
    una strana, ansimante
    e bizzarra cosa rumorosa.
  • 9:09 - 9:11
    Somigliava proprio a questo.
  • 9:13 - 9:17
    (Grido)
  • 9:20 - 9:23
    E mentre toccavo il fondo,
  • 9:23 - 9:25
    una nuova porta si aprì.
  • 9:28 - 9:29
    Non so quanto sia stato lungo,
  • 9:29 - 9:31
    ma fu pochi minuti dopo
  • 9:31 - 9:33
    che da una parte dell’io
    frequentata di rado,
  • 9:33 - 9:35
    ma profondamente mia,
  • 9:35 - 9:37
    dalla parte dell’io
    che è dietro i vostri occhi,
  • 9:37 - 9:39
    una parte più spirituale,
  • 9:39 - 9:42
    dalla mia stessa anima,
    se volete metterla in questi termini,
  • 9:42 - 9:43
    vennero fuori delle parole.
  • 9:43 - 9:44
    Sono abbastanza sicuro.
  • 9:44 - 9:46
    Le dissi ad alta voce, a nessuno,
  • 9:46 - 9:47
    alle due del mattino.
  • 9:49 - 9:50
    Dissi:
  • 9:51 - 9:53
    "Io non so chi tu sia,
  • 9:54 - 9:58
    ma a quanto pare,
    puoi farmi stare male.
  • 9:58 - 10:00
    Puoi farmi soffrire.
  • 10:01 - 10:04
    Ma ti dirò una cosa che non puoi fare.
  • 10:05 - 10:10
    Non puoi costringermi a voltare
    le spalle alla mia esperienza personale.
  • 10:11 - 10:13
    Non puoi farlo".
  • 10:19 - 10:23
    E il mio corpo, allora più giovane,
    provò dolore mentre si alzava in piedi.
  • 10:26 - 10:32
    E io compresi, dai solchi secchi
    e bruciati delle lacrime sul mio viso
  • 10:32 - 10:34
    che ero rimasto lì per molto tempo.
  • 10:37 - 10:41
    Ma mi rialzai con una promessa.
  • 10:43 - 10:44
    "Mai più.
  • 10:45 - 10:48
    Non fuggirò da me".
  • 10:53 - 10:56
    Non sapevo come
    mantenere quella promessa.
  • 10:56 - 10:58
    Ad essere onesti, sto ancora imparando.
  • 10:58 - 11:02
    Non avevo idea di come fare
    a portare quella promessa
  • 11:02 - 11:05
    nelle vite degli altri.
  • 11:06 - 11:09
    Lo avrei imparato solo
    dal lavoro che avremmo fatto
  • 11:09 - 11:12
    in Acceptance and Commitment Therapy,
  • 11:12 - 11:14
    o ACT, e che era davanti a me.
  • 11:14 - 11:16
    Ma, in questi 34 anni,
  • 11:16 - 11:19
    non è trascorso un solo giorno
  • 11:20 - 11:23
    senza che abbia ricordato
    quella promessa.
  • 11:24 - 11:27
    E quando stai qui in questo modo,
  • 11:27 - 11:29
    sapendo già
  • 11:29 - 11:32
    che è il posto più saggio in cui stare
  • 11:32 - 11:34
    con il dolore e la sofferenza,
  • 11:34 - 11:35
    le cose iniziano ad accadere.
  • 11:36 - 11:37
    Posso esprimerlo a parole adesso
  • 11:37 - 11:40
    quello che la scienza dimostra,
    quale sia questa posizione.
  • 11:41 - 11:43
    È apertura alle emozioni.
  • 11:43 - 11:45
    Sentiremo ciò che c’è da sentire
  • 11:45 - 11:47
    anche quando è difficile.
  • 11:47 - 11:50
    È essere in grado di guardare
    i vostri pensieri,
  • 11:50 - 11:51
    non solo dai vostri pensieri.
  • 11:51 - 11:52
    Quindi, quando state pensando
  • 11:52 - 11:54
    che non sono proprio così,
  • 11:54 - 11:56
    così da non permettervi
    di vedere nient’altro,
  • 11:56 - 11:57
    potrete notarli laggiù.
  • 11:57 - 11:59
    È connettersi con questa parte
  • 11:59 - 12:01
    più spirituale di voi e da lì
  • 12:01 - 12:03
    riuscire a dirigere la vostra attenzione
  • 12:03 - 12:06
    flessibilmente, fluidamente,
    volontariamente
  • 12:06 - 12:08
    verso ciò che c'è da mettere a fuoco.
  • 12:09 - 12:11
    E quando vedete qualcosa di importante,
  • 12:11 - 12:13
    riuscire ad avanzare verso di essa
  • 12:13 - 12:15
    con le mani e le braccia libere
  • 12:15 - 12:17
    così da poter sentire, e fare,
  • 12:17 - 12:19
    e contribuire, e partecipare.
  • 12:20 - 12:23
    Questa è la flessibilità psicologica.
  • 12:26 - 12:28
    E si fonda su ciò che è quel seme,
  • 12:28 - 12:30
    che voi conoscete
    perché se lo esprimete
  • 12:30 - 12:35
    in una parola, penso possiate capire
    perché è questa la parola,
  • 12:35 - 12:38
    l’unica parola che direi: "Amore".
  • 12:38 - 12:40
    Quando stai con te stesso
  • 12:40 - 12:44
    in un modo auto-compassionevole,
    gentile, amorevole,
  • 12:45 - 12:49
    la vita si apre e puoi guardare
  • 12:49 - 12:50
    al significato e allo scopo
  • 12:50 - 12:53
    e a come portare amore, partecipazione,
  • 12:53 - 12:55
    bellezza, collaborazione,
  • 12:55 - 12:57
    nelle vite degli altri.
  • 12:59 - 13:01
    In un primo momento non vidi
  • 13:02 - 13:04
    che questo cardine in direzione
    di dolore e sofferenza
  • 13:05 - 13:07
    in realtà era incollato a fianco
  • 13:07 - 13:10
    di questo cardine in direzione
    di significato e scopo.
  • 13:10 - 13:11
    Non lo vedevo inizialmente.
  • 13:11 - 13:14
    Ma ho incominciato
    a vederlo nei miei clienti
  • 13:14 - 13:16
    nel momento in cui ho iniziato
    il lavoro con l’ACT.
  • 13:16 - 13:18
    Ho cominciato a vederlo
    nella mia stessa vita.
  • 13:20 - 13:21
    E in pochi anni,
  • 13:21 - 13:23
    mi ha travolto con grande potenza.
  • 13:24 - 13:28
    A quel tempo, avevo fatto
    qualche studio randomizzato sull’ACT
  • 13:28 - 13:30
    e stavo iniziando a fare
    corsi di formazione,
  • 13:30 - 13:34
    girando, per incontrare
    piccoli gruppi di clinici,
  • 13:34 - 13:36
    insegnando il lavoro
    che stavamo facendo.
  • 13:37 - 13:39
    E stavo tenendo un workshop
  • 13:39 - 13:41
    e avevo queste ondate di ansia,
  • 13:41 - 13:43
    ed era del tutto normale.
  • 13:43 - 13:45
    Ancora oggi, divento ansioso
  • 13:45 - 13:47
    durante i discorsi.
  • 13:48 - 13:50
    Va bene. Sono aperto a questo.
  • 13:50 - 13:52
    Dai. È tutto a posto.
  • 13:54 - 13:56
    Ma poi arrivò un’altra ondata.
  • 13:56 - 13:59
    All’improvviso sentivo come
    se stessi per singhiozzare
  • 13:59 - 14:01
    davanti a quei clinici,
  • 14:02 - 14:05
    stavo per piangere senza controllo.
  • 14:06 - 14:07
    Dissi: "Cosa?"
  • 14:08 - 14:10
    Il momento passò e tenni il workshop.
  • 14:11 - 14:14
    Non ci pensai più fino
    al workshop successivo,
  • 14:14 - 14:16
    accadde la stessa identica cosa.
  • 14:16 - 14:20
    E questa volta ebbi la lucidità
    di notare che mi sentivo molto piccolo.
  • 14:21 - 14:22
    E chiesi a me stesso,
  • 14:22 - 14:24
    proprio mentre stavo tenendo il workshop:
  • 14:24 - 14:25
    "Quanti anni hai?"
  • 14:25 - 14:28
    E la risposta arrivò, "8 o 9".
  • 14:29 - 14:32
    E poi, si mostrò un ricordo
  • 14:32 - 14:35
    al quale non avevo pensato
    da quando era accaduto,
  • 14:35 - 14:38
    quando avevo 8 o 9 anni.
  • 14:38 - 14:41
    Non ebbi il tempo di decifrarlo
    durante il workshop,
  • 14:41 - 14:43
    ma quella notte in albergo lo feci.
  • 14:45 - 14:47
    Ero sotto il mio letto,
  • 14:47 - 14:51
    ad ascoltare i miei genitori
    che litigavano nell’altra stanza.
  • 14:52 - 14:58
    Mio padre era tornato a casa
    ubriaco e in ritardo di nuovo.
  • 14:59 - 15:02
    E mia madre lo stava attaccando
  • 15:03 - 15:07
    per aver speso i modesti risparmi
    di famiglia nella sua dipendenza;
  • 15:07 - 15:10
    per la sua inadeguatezza
    come marito e come padre.
  • 15:11 - 15:12
    E lui stava dicendo:
  • 15:12 - 15:16
    "Stai zitta! Faresti meglio
    a stare zitta, altrimenti!"
  • 15:16 - 15:18
    Io sapevo che i suoi pugni erano serrati.
  • 15:19 - 15:22
    E poi sentii un terribile schianto
  • 15:22 - 15:24
    e mia madre che gridava.
  • 15:26 - 15:27
    Avrei scoperto solo più tardi
  • 15:27 - 15:29
    che si trattava del tavolino da caffè
  • 15:29 - 15:31
    che attraversava il soggiorno.
  • 15:32 - 15:33
    E pensai:
  • 15:34 - 15:35
    "Ci sarà del sangue?
  • 15:36 - 15:37
    La sta picchiando?"
  • 15:38 - 15:40
    E poi, la mia mente di bambino
  • 15:40 - 15:43
    mi diede queste parole
    molto chiaramente:
  • 15:44 - 15:46
    "Ho intenzione di fare qualcosa".
  • 15:50 - 15:53
    E realizzai che non c’era
    niente che io potessi fare,
  • 15:53 - 15:55
    niente di sicuro.
  • 15:56 - 15:58
    Quindi, mi spostai più indietro
  • 15:58 - 16:00
    mi rannicchiai e piansi.
  • 16:04 - 16:05
    Capite?
  • 16:06 - 16:10
    Sono seduto lì, a guardare
    quei vecchi tori combattere
  • 16:10 - 16:12
    nel dipartimento di psicologia
  • 16:12 - 16:14
    e sì, sono atterrito
  • 16:15 - 16:17
    e sì, mi sento in ansia,
  • 16:18 - 16:22
    a in realtà quello che vorrei fare
    è solo piangere.
  • 16:22 - 16:25
    In un dipartimento di psicologia?
  • 16:25 - 16:28
    (Risate)
  • 16:29 - 16:30
    Veramente?
  • 16:32 - 16:35
    Ma, non potevo vederlo.
  • 16:36 - 16:37
    Non avevo posto per lui.
  • 16:39 - 16:42
    Lui è il motivo per cui sono psicologo,
  • 16:43 - 16:46
    ma nemmeno lo sapevo.
  • 16:47 - 16:49
    E mi ero fatto prendere
  • 16:50 - 16:53
    dagli articoli, dalla "vita",
    dalle sovvenzioni e dalle conquiste.
  • 16:53 - 16:54
    Woo hoo!
  • 16:57 - 17:01
    Ma, ero arrivato lì perché
    me lo aveva chiesto lui.
  • 17:02 - 17:04
    Per "fare qualcosa".
  • 17:05 - 17:08
    E invece, quello che gli dissi
  • 17:09 - 17:12
    equivaleva a portarlo giù e dire:
  • 17:12 - 17:15
    "Stai zitto. Vattene. Taci"
  • 17:17 - 17:21
    mentre scappavo e combattevo
    e mi nascondevo.
  • 17:22 - 17:24
    Fu così crudele e così poco amorevole.
  • 17:25 - 17:29
    Con chi? Con me, e con le parti di me
  • 17:30 - 17:34
    che mi mettono in contatto
    con lo scopo della mia vita.
  • 17:36 - 17:39
    Perché ci fa male laddove ci sta a cuore
  • 17:40 - 17:42
    e ci sta a cuore laddove ci fa male.
  • 17:43 - 17:45
    Questi due cardini,
  • 17:45 - 17:48
    questi due "voltarsi in direzione di"
    sono la stessa cosa.
  • 17:49 - 17:51
    Quando stai con te stesso,
  • 17:51 - 17:53
    anche quando è difficile,
  • 17:53 - 17:55
    stai compiendo un atto
    di amore verso te stesso
  • 17:55 - 17:58
    e da questo poi puoi correre
  • 17:58 - 18:01
    il rischio di voltarti nella direzione
  • 18:02 - 18:03
    di diffondere l’amore nel mondo,
  • 18:03 - 18:05
    la bellezza nel mondo,
    la comunicazione,
  • 18:05 - 18:08
    la collaborazione nel mondo.
  • 18:08 - 18:12
    E visto questo,
    feci un’altra promessa.
  • 18:13 - 18:17
    Mai più, non ti respingerò,
  • 18:19 - 18:24
    nemmeno i tuoi messaggi per me
    riguardo al nostro scopo.
  • 18:25 - 18:27
    Non ho intenzione di chiederti
    di tenere il workshop
  • 18:28 - 18:30
    e neanche di tenere il [TEDx] talk,
  • 18:30 - 18:32
    (Risate)
  • 18:33 - 18:36
    ma ti voglio qui con me
  • 18:37 - 18:39
    perché mi addolcisci.
  • 18:40 - 18:46
    Dai un senso al motivo
    per cui la mia vita è tutto questo.
  • 18:47 - 18:49
    E così, il mio messaggio per voi è quello
  • 18:51 - 18:55
    di guardare alla scienza
    della flessibilità psicologica, sì,
  • 18:55 - 18:58
    ma di guardare a come questa possa
    rendere noto ciò che già conoscete,
  • 19:00 - 19:03
    ovvero portare amore a voi stessi
  • 19:03 - 19:05
    anche quando è difficile.
  • 19:05 - 19:07
    Vi aiuterà a portare amore nel mondo
  • 19:07 - 19:12
    nel modo in cui voi
    volete portarlo nel mondo.
  • 19:14 - 19:15
    E questo è importante.
  • 19:16 - 19:18
    Lo sapete.
  • 19:18 - 19:21
    Il vostro piccolo di 8 anni
    che piange dentro di voi lo sa.
  • 19:23 - 19:25
    Lo sappiamo tutti.
  • 19:27 - 19:28
    Perché l’amore non è tutto,
  • 19:30 - 19:32
    è l’unica cosa.
  • 19:33 - 19:34
    Grazie.
  • 19:34 - 19:35
    Spero di esservi stato utile.
  • 19:35 - 19:37
    (Applausi)
Title:
Flessibilità psicologica: come l'amore dà senso alla sofferenza | Steven Hayes | TEDxUniversityofNevada
Description:

Cosa possiamo fare per migliorare di fronte al dolore e alla sofferenza nelle nostre vite? Più di mille studi suggeriscono che gran parte delle risposte riguarda l’apprendimento della flessibilità psicologica. Steven C. Hayes è uno dei ricercatori che per primi identificarono questo processo e lo concretizzarono sotto forma di un noto approccio di accettazione e di mindfulness chiamato Acceptance and Commitment Therapy. In questo emozionante discorso, Hayes racchiude l'essenza della flessibilità psicologica in poche frasi di facile comprensione. Conduce gli spettatori attraverso uno straziante viaggio all’interno del suo disturbo di panico, nel momento preciso della sua esistenza in cui fece la scelta che gli cambiò la vita: io non fuggirò da me. Hayes dimostra come fare questa scelta ci permetta di entrare in contatto con il nostro senso profondo di significato e di scopo, sostenendo che l’adozione di un atteggiamento amorevole verso la propria sofferenza consente di portare amore e partecipazione nel mondo.

Steven C. Hayes è Nevada Foundation Professor presso il Dipartimento di Psicologia dell'Università del Nevada. Autore di 38 libri e più di 540 articoli scientifici, ha dimostrato nelle sue ricerche come il linguaggio e il pensiero portino alla sofferenza umana e ha sviluppato l’"Acceptance and Commitment Therapy" un potente approccio terapeutico che risulta utile in una vasta gamma di settori. Il suo famoso libro "Get Out of Your Mind and Into Your Life" (trad. it. “Smetti di soffrire, inizia a vivere”) è apparso sul Time Magazine insieme ad altri importanti organi di stampa e per qualche tempo è stato al primo posto nella classifica dei libri di auto-aiuto più venduti negli Stati Uniti. Il Dr. Hayes è stato Presidente di numerose società scientifiche e ha ricevuto numerosi riconoscimenti nazionali, come ad esempio il Premio alla Carriera da parte dell’Association for Behavioral and Cognitive Therapy.

Questo discorso si è tenuto durante un evento TEDx che ha utilizzato il format TED conference ma è stato organizzato in modo indipendente da una comunità locale. Per ulteriori informazioni http://ted.com/tedx

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Video Language:
English
Team:
closed TED
Project:
TEDxTalks
Duration:
19:40

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