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L'Arte in Questione 8 : Il Giovane Cavaliere di Carpaccio

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    L'Arte ...
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    ... in questione
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    Un cavaliere in armatura ...
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    Una profusione di piante e di animali ...
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    Delle antiche fortificazioni ...
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    Un dipinto di Carpaccio!
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    Una bella immagine medievale?
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    Una reinterpretazione del XIX secolo?
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    Assolutamente no:
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    ci troviamo nel pieno del Rinascimento italiano,
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    negli anni intorno al 1510,
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    e questa tela probabilmente sembrava già passata di moda prima che il colore si asciugasse ...
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    Carpaccio ha poco più di 50 anni,
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    lavora a Venezia,
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    dove altri artisti ricevono i migliori incarichi
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    inventando una tecnica pittorica dal tocco vellutato
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    Giorgione, morto da poco, a 33 anni.
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    Tiziano, che ha 20 anni.
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    E anche il vecchio Bellini, che ha più di 80 anni ...
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    ...fa venire i brividi di fronte alla semplicità del suo paesaggio.
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    In confronto, l'opera di Carpaccio appare troppo dettagliata,
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    troppo precisa
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    e il suo paesaggio troppo pieno.
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    L'artista se ne rendo conto?
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    Mentre si impegna a riprodurre i riflessi di una bella armatura
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    anche l'arte della guerra si rivolta contro i cannoni e le armi da fuoco!
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    Carpaccio e il suo cavaliere sono dunque veramente prigionieri del passato?
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    Episodio 6: Carpaccio - Il Giovane Cavaliere
    *Prigionieri del passato?*
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    Parte 1. *Un ritratto sul chi va là*
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    Questo dipinto evoca, prima di tutto, l'identità di un uomo.
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    Simile alle medaglie ...
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    ... il cui retto rappresenta la personalità ...
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    ... e il verso il valori ...
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    ... mette in scena:
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    un giovane uomo,
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    con dei tratti particolari, come questo mento prominente con un solco...
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    ... associato a un vero e proprio "stemma vivente":
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    - fiori: iris e *gigli bianchi*, simboli di purezza.
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    - motto personale: "*piuttosto morto che sporco*".
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    - e un emblema, l'ermellino, segno di incorruttibilità.
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    Secondo la leggenda, "*preferisce lasciarsi morire...*
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    *piuttosto che attraversare un immondo pantano*".
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    Bisogna quindi considerare questo dipinto come *un ritratto innovativo*:
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    dopo i primi ritratti in piedi di tradizione fiamminga...
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    ... è uno dei primi artisti italiani a realizzarli a grandezza naturale...
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    ... e in esterni.
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    Ciò che Bellini ha compiuto 30 anni prima per un santo,
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    Carpaccio sembra farlo per un giovane in armatura:
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    - una città sullo sfondo
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    - una fonte in primo piano.
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    - e al posto di San Francesco, ...
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    ... un cavaliere reso eroe inquadrato dal basso.
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    Ma invece di un ambiente amichevole e familiare,
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    lo spazio che lo circonda è discordante,
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    perfino francamente strano!
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    Invece di una prospettiva semplice,
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    degli obliqui ansiosi attraversano la tela:
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    - all'immagine dell'ermellino di fronte ai rospi ...
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    ... il cavaliere è pronto a piombare verso una minaccia latente,
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    - la lancia del cavaliere...
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    ... punta verso un falco ...
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    ... che mette in fuga altri uccelli ...
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    ... e osserva un'aquila che lotta contro un airone.
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    Persino il cammino ci riserva una macabra sorpresa:
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    oltre il ridente prato, ravvivato dai piccoli conigli ..
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    ... un avvoltoio fa a pezzi un daino!
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    In questo paesaggio naturale, le forme stesse *si contraddicono*:
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    - a volte *si evitano*:
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    il cavaliere sembra intrappolato tra l'arciere e l'albero,
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    che deve scostarsi per fare posto al gomito ...
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    ... proprio come il cespuglio per la lancia.
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    E appena si presenta un raro spazio di cielo vuoto,
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    ... un uccello si appresta a occuparlo.
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    Quando le forme si toccano, ciò avviene secondo calcoli precisi:
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    - il cane sostiene la spada,
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    - un albero spunta dalle corna del cervo,
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    - all'orizzonte, una barca naviga esattamente ai piedi della montagna,
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    - e soprattutto questo pavone compie l'impossibile:
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    si posa sull'elmo del cavaliere, ...
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    ... sembra un funambolo in equilibrio sulla palizzata in secondo piano ...
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    ... con un'insegna a portata di becco ...
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    ... mentre la coda coincide perfettamente con l'intersezione di un'ogiva e di un supporto.
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    Malgrado queste linee di fuga impeccabili ...
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    ... il paesaggio non è naturale!
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    Un ritratto troppo grande per un uomo troppo giovane.
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    Un paesaggio artificiale e pieno di tensioni.
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    Carpaccio si sarebbe lanciato un un progetto troppo ambizioso?
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    Parte 2: *Grandi speranze*
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    In realtà, questa contrapposizione tra uomini eroici e strana natura ha un senso:
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    Prima la valorizzazione dell'uomo come unico vero "animale politico".
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    Malgrado il suo allontanamento, questi due uomini sono effettivamente legati:
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    - dai motivi nero e oro
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    - da questo sguardo vigile rivolto in avanti
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    - dalla complementarietà del casco e dell'armatura,
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    - e anche dai cani:
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    uno bianco con una macchia scura,
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    l'altro scuro con una macchia bianca.
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    In contrasto, la natura animale non ha una vera coesione:
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    preda o predatore, ogni individuo è abbandonato a sé stesso.
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    - Convivenza indifferente.
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    - Raggruppamenti gregari separati dal minimo pericolo.
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    - Lotta per la vita.
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    - Solitudine dei predatori.
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    È solo nella vecchia fortezza ...
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    ... traversata dagli alberi ...
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    ... che gli uccelli insediano il "nido famigliare".
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    Ma anche l'istintivo attaccamento dei genitori ai loro figli è limitato nel tempo...
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    ... mentre la fratellanza di questi due uomini posa su un'idea comune di bene:
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    si esprime con il motto e il suo ideale di coraggio
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    e con l'entità politica concreta che è questa città
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    in cui si discute
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    e in cui ci si incontra in maniera civile.
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    Ma al di là della loro virtù,
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    il ritratto annuncia anche un cambio di generazione e di epoca:
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    - alla quercia autunnale si contrappongono due alberi verdi.
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    - all'antica caserma...
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    ... una splendente fortezza
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    - e allo stemma privato del Cavaliere,
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    una cavalcatura con un giovane scudiero.
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    Le ipotesi si sono dunque moltiplicate
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    per scoprire l'identità del giovane cavaliere:
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    - il pomello della spada e la sua elsa ottagonale in stile ungherese, ...
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    - l'abbigliamento che richiama quello delle guardie svizzere
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    - e la merlatura a V
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    tipica degli alleati del Sacro Romano Impero
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    - e la somiglianza della città in secondo piano
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    con Ragusa, l'attuale Dubrovnic
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    potrebbero far pensare al giovane re d'Ungheria...
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    ... raffigurato con le sembianze di Orlando o di Rolando, simbolo delle libertà civili.
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    Venezia avrebbe potuto offrire questa tela alla Repubblica rivale dell'Adriatico
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    per stipulare un'alleanza.
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    Secondo un altro ragionamento, potrebbe trattarsi di Federico Gonzaga di Mantova,
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    che anch'esso utilizza il giallo e il nero,
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    erede del quale mostra questo mento caratteristico in un ritratto d'infanzia,
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    e questo cavallo privo di cavaliere.
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    potrebbe simboleggiare Francesco Gonzaga, suo padre, che sta morendo di sifilide.
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    Sebbene la data e la prima collocazione di questa tela siano ignote, una cosa è certa:
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    al contrario dei monumenti funerari,
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    che celebrano le imprese compiute dai guerrieri ...
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    al contrario di alcuni soldati,
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    che beneficiano dello straordinario sostegno divino ...
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    il dipinto celebra principalmente il potenziale di uomini giovani ...
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    che devono affrontare l'instabilità di un'Italia del Nord,
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    divenuta il campo della battaglia della Francia e del Sacro Romano Impero.
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    Si tratta di di battaglie dall'esito incerto,
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    simili a quelle tra l'Aquila e l'airone.
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    Proprio come il San Giorgio di Donatello,
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    questo cavaliere di Carpaccio e ancora fragile, incompleto,
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    in sospeso tra la vittoria e la sconfitta.
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    Ed egli non pretende di beneficiare di una invincibilità divina:
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    la chiesa è l'unico richiamo cristiano specifico del dipinto.
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    Egli incarna una generazione che non deve più *giocare agli eroi*
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    ma essere in grado di comandare e mostrarsi stratega.
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    Ma lo stile del dipinto è all'altezza di questa *nuova epoca*?
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    Parte 3: * Al di là della bellezza e dell'armonia*
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    Ai tempi di Carpaccio, i cavalieri sono oggetto di un'altra guerra,
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    questa volta tra gli artisti.
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    Di fronte alla fiera statua di guerriero del Verrocchio,
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    alla sua presenza e alla sua perfezione anatomica,
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    le *arti del disegno* devono difendere la propria supremazia.
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    Dürer gioca le proprie carte con questa immagine di un cavaliere cristiano
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    che ignora la paura della morte
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    e le tentazioni del diavolo.
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    Non solo, il cavallo appare davvero tridimensionale
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    ed esatto da un punto di vista anatomico...
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    ... e il cane si lancia in maniera del tutto naturale all'interno di una foresta di zoccoli:
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    - quelli del cavallo,
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    - quelli del mulo della morte,
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    - e quelli del diavolo...
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    ... ma soprattutto, mentre una statua si integra in uno spazio reale *che non controlla*, ...
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    ... Dürer integra la sua figura in paesaggio secco e accidentato
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    ... che basta a esprimere l'idea di mettere il cavaliere alla prova.
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    15 anni più tardi Altdorfer porterà questa logica di *integrazione in un paesaggio* ...
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    ... su scala di un *intero esercito* ...
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    il cui flusso rivaleggia con il cielo agitato e crepuscolare.
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    E a metà secolo, Tiziano realizzerà con il colore quello che Dürer ha realizzato nel dettaglio:
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    un paesaggio espressivo, che qui fa completamente a meno di simboli.
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    Fermo e determinato, Carlo V segna il proprio cammino
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    in uno spazio misterioso e febbrile.
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    Di fronte a questi esempi, il giovane cavaliere appare molto meno sicuro di sé,
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    come un manichino piazzato su uno sfondo intercambiabile.
  • 11:10 - 11:15
    Anche il suo cavallo dalle curve perfette ha più l'aspetto di una sagoma o di un giocattolo.
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    Il terreno di eccellenza di Carpaccio sta quindi nei riflessi...
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    e nella trasparenza?
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    A Venezia, Giorgione raggiunge la gloria calando un altro asso:
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    realizza il ritratto di un cavaliere, oggi andato perso, ...
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    ... capace di offrire contemporaneamente quattro punti di vista diversi ...
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    ... su una figura umana!
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    "*Dipinse un nudo visto di spalle*;
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    *ai suoi piedi una fonte molto limpida rifletteva il corpo visto di fronte*.
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    *Da un lato, la leggera corazza di acciaio lucido di cui si era spogliato,* ...
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    ... *così brillante che tutto vi si rifletteva,* ...
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    ... *rifletteva il profilo sinistro.*
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    *Dall'altra parte, in uno specchio,* ...
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    ... * si vedeva l'altro profilo".*
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    Altri artisti rientrano in questo filone:
  • 12:00 - 12:05
    in Tiziano, l'armatura di un uomo maturo riflette il profilo nascosto di una dea ...
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    ... e nel suo autoritratto, Salvoldo moltiplica con maestria specchi e riflessi.
  • 12:14 - 12:17
    Il riflesso di Carpaccio non ha la stessa pesantezza dimostrativa,
  • 12:17 - 12:19
    ma il risultato resta ambiguo:
  • 12:19 - 12:22
    l'armatura riflette solo il suo braccio e il suo pomo,
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    esattamente come farebbe una statua bella lucida.
  • 12:27 - 12:30
    Viste le ombre, troppo fini ...
  • 12:30 - 12:33
    ... e questi gorghi di acqua troppo schematici,
  • 12:33 - 12:37
    Carpaccio non sembra veramente entusiasta delle prodezze dei suoi contemporanei.
  • 12:38 - 12:41
    Allora cosa lo interessa veramente?
  • 12:41 - 12:44
    Per capirlo bisogna rivolgersi a Pisanello,
  • 12:44 - 12:46
    che ha lasciato tutto un catalogo di motivi
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    ... dai quali Carpaccio attinge allegramente!
  • 12:50 - 12:52
    - cervo visto di spalle
  • 12:52 - 12:54
    - cane accucciato
  • 12:54 - 12:57
    - sciacalli che aspettano il cadavere lasciato da un predatore
  • 12:57 - 12:59
    - tanti cavalieri ...
  • 12:59 - 13:02
    accompagnati da un giovane futuro cavaliere.
  • 13:03 - 13:07
    E questa logica di "copiare/incollare" si sussegue di dipinto in dipinto:
  • 13:07 - 13:09
    - conigli faccia a faccia
  • 13:11 - 13:13
    - cervi inseguiti
  • 13:16 - 13:19
    - figure umane ricorrenti
  • 13:20 - 13:22
    L'interesse paradossale di questa tecnica,
  • 13:22 - 13:25
    è appunto la sensazione di artificiosità che ne deriva.
  • 13:26 - 13:30
    All'interno di un paesaggio che potrebbe apparire idilliaco
  • 13:30 - 13:36
    Carpaccio introduce dettagli inquietanti e macabri,
  • 13:36 - 13:42
    giustappone persone o animali che non sembrano comunicare né vedersi.
  • 13:42 - 13:44
    Nel cuore del Rinascimento,
  • 13:44 - 13:46
    Carpaccio rivela che l'estetica dell'armonia,
  • 13:46 - 13:47
    del bello,
  • 13:47 - 13:49
    e del tocco vellutato
  • 13:49 - 13:51
    non rispetta tutte le attese.
  • 13:51 - 13:54
    Abbiamo anche bisogno di azione cavalleresca,
  • 13:54 - 13:55
    di simboli strani
  • 13:55 - 13:57
    e di decori fantastici
  • 13:57 - 13:59
    per stimolare la nostra immaginazione.
  • 14:02 - 14:07
    Prossimo episodio: Holbein *Un altro eroe del XVI secolo: il mercante*
  • 14:07 - 14:13
    Ulteriori informazioni su: www.canal-educatif.fr
  • 14:13 - 14:16
    Scritto e diretto da:
  • 14:16 - 14:19
    Prodotto da:
  • 14:19 - 14:22
    Consulenza scientifica
  • 14:22 - 14:25
    Finanziamenti: donazioni e sostegno pubblico
  • 14:25 - 14:28
    Voce fuoricampo:
  • 14:28 - 14:31
    Montaggio e grafica:
  • 14:31 - 14:34
    Rinforzi post-produzione / Registrazione audio
  • 14:34 - 14:37
    Selezione delle musiche
  • 14:37 - 14:40
    Musiche
  • 14:40 - 14:43
    Crediti fotografici
  • 14:43 - 14:46
    Ringraziamenti:
    Sottotitoli italiani: Elena Montrasio - Anna Cristiana Minoli
  • 14:46 - 14:48
    Un filmato CED
Title:
L'Arte in Questione 8 : Il Giovane Cavaliere di Carpaccio
Description:

"Come un cavaliere in armatura può interessare un artista rinascimentale? Carpaccio e il suo cavaliere sono rimasti prigionieri del secolo precedente? Maggiori informazioni sulla serie e il progetto su http://www.canal-educatif.fr"

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Video Language:
French

Italian subtitles

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