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2.6 Alcinous (9:50)

  • 0:04 - 0:09
    Il nostro eroe è giunto fino a Scheria.
    È su quell'isola lontana.
  • 0:09 - 0:15
    Iniziamo ad imparare adesso, mentre si
    muove dai bordi dell'isola
  • 0:15 - 0:21
    dove incontra Nausicaa e le sue amiche,
    quando va da lì verso il centro
  • 0:21 - 0:25
    di quella città, vede
    qualcosa di veramente stupefacente.
  • 0:26 - 0:31
    Questo posto è un po' strano.
    Non è esattamente come una cittadella normale
  • 0:31 - 0:36
    di cui sentiremo di più quando Odisseo
    proseguirà le sue avventure,
  • 0:36 - 0:41
    e che, come abbiamo visto, sono
    rappresentate nei viaggi di Telemaco,
  • 0:41 - 0:45
    quando vede il palazzo di Nestore o il palazzo di Menelao.
  • 0:45 - 0:50
    I feaci vivono in una realtà propria,
    un po' diversa.
  • 0:50 - 0:55
    Sono un popolo remoto e non interagiscono
    molto bene con gli altri, ci viene detto.
  • 0:55 - 0:59
    Sono ai confini del mondo, isolati da
    qualsiasi contatto umano,
  • 0:59 - 1:03
    ci viene detto in calce alla pagina 174,
    nel Libro VII.
  • 1:03 - 1:07
    C'è tanto cibo lì,
    I campi sono irrigati da sorgenti.
  • 1:07 - 1:11
    C'è una specie di sistema naturale di
    irrigazione che sta avvenendo.
  • 1:11 - 1:15
    Brezze gentili facilitano la maturazione
    in tutte le stagioni
  • 1:15 - 1:20
    perciò i frutteti stupendi, quasi magici,
    producono sempre frutta.
  • 1:20 - 1:25
    È semplicemente come se il cibo uscisse
    fuori senza necessità di lavoro
  • 1:25 - 1:28
    per produrlo.
  • 1:28 - 1:32
    Dopo, verso la fine del libro VIII,
    sentiremo delle loro barche magiche:
  • 1:32 - 1:35
    hanno barche che pilotano se stesse,
  • 1:35 - 1:40
    non hanno piloti sulle loro barche,
    che sanno per volontà propria
  • 1:40 - 1:45
    dove devono andare.
    Poi una cosa sulla quale concentraci,
  • 1:45 - 1:48
    per quanto riguarda le stranezze:
    la cosa più strana di tutte
  • 1:48 - 1:50
    è l'idea che gli dèi parlavano loro
    faccia a faccia.
  • 1:50 - 1:56
    A pagina 186, il libro VII dice che
    i feaci hanno la capacità
  • 1:56 - 2:01
    di parlare faccia a faccia con gli dèi.
    Di solito non si travestono
  • 2:01 - 2:05
    quando vengono a parlare ai feaci.
  • 2:05 - 2:09
    Questo è molto bizzarro: quando gli umani
    vedono gli dèi direttamente,
  • 2:09 - 2:14
    di solito è un cattivo segno.
    C'è una storia di Zeus e Semele che
  • 2:14 - 2:20
    conoscerete tutti, di una ragazza mortale
    che ha una relazione con Zeus lo convince
  • 2:20 - 2:24
    di mostrarsi a lei in tutta la sua gloria
  • 2:24 - 2:29
    e lui dice no, non farmi fare questo
    e quando lo fa, lei viene incinerata
  • 2:29 - 2:34
    perché Zeus è così stupendamente glorioso.
    Similmente, sentiremo di altri tipi di
  • 2:34 - 2:38
    storie di disastri capitati ad umani
    che si sono avvicinati troppo agli dèi,
  • 2:38 - 2:43
    nel seguito del corso.
    Ricordate anche che, a proposito
  • 2:43 - 2:47
    delle nozze di Peleo e Teti, abbiamo
    detto che in tempi mitici più antici,
  • 2:47 - 2:50
    persino prima dei miti,
    in miti allo stadio beta,
  • 2:50 - 2:55
    ci sono storie di interazioni quasi
    normali tra gli umani e gli dèi.
  • 2:55 - 2:58
    Festeggiavano assieme,
    mangiavano assieme.
  • 2:58 - 3:01
    È quel che ci viene detto a proposito
    del matrimonio di Peleo e Teti.
  • 3:01 - 3:06
    In seguito vedremo
    un episodio molto interessante, narrato
  • 3:06 - 3:09
    nella Teogonia di Esiodo,
    la storia di Prometeo.
  • 3:09 - 3:14
    E anche in quell'interazione,
    le cose vanno piuttosto male.
  • 3:14 - 3:17
    Però quanto ai feaci,
  • 3:17 - 3:21
    sembrano avere una relazione faccia a
    faccia tranquilla con gli dèi.
  • 3:21 - 3:27
    Vivono in questo spazio mitico che è già
    "mitico" nel senso di mito.
  • 3:28 - 3:32
    È proto-mitico, è beta-mitico, è un
    aspetto antico delle cose.
  • 3:32 - 3:38
    Quindi hanno questo scambio facile.
    Però mentre i feaci sono lontani
  • 3:38 - 3:40
    dagli altri, sono marinai stupendi
  • 3:40 - 3:45
    e questa capacità, questa bravura
    nel navigare, frutta loro quel che essa
  • 3:45 - 3:49
    sempre frutta: un commercio
    straordinariamente ricco, e ricchezze
  • 3:49 - 3:53
    enormi. Queste ricchezze favolose
    vengono descritte quando
  • 3:53 - 3:56
    Odisseo si avvicina al palazzo di
    re Alcinoo.
  • 3:56 - 4:02
    Lui scopre roba stupefacente: una
    descrizione dettagliata e sontuosa
  • 4:02 - 4:08
    come non ne abbiamo ancora visto.
    Questa scena, dove la ricchezza del
  • 4:08 - 4:14
    palazzo viene descritta, ci consente
    di parlare di una delle tecniche
  • 4:14 - 4:20
    narrative omeriche frequenti sulle quali
    è veramente utile che ci concentriamo
  • 4:20 - 4:23
    per ricavare il più possibile da questa
    tecnica e mito.
  • 4:23 - 4:26
    Omero usa una tecnica chiamata
    "composizione ad anelli"
  • 4:26 - 4:29
    e nella composizione ad anelli,
    una cosa specifica
  • 4:29 - 4:32
    -- qui, etichettata A -- viene articolata
    nella storia.
  • 4:32 - 4:36
    Poi c'è una lunga digressione
    -- rappresentata qui con B --
  • 4:36 - 4:41
    dove parliamo di qualcosa di connesso con
    quella cosa fisica di solito specifica
  • 4:41 - 4:46
    in cui ci siamo appena imbattuti, poi
    sapremo che la digressione è finita
  • 4:46 - 4:49
    quando menzioneremo di nuovo A".
    Così a volte Omero può dire: "Allora
  • 4:49 - 4:53
    "il generale afferrò quella spada,
    "quella spada che fu trasmessa molte
  • 4:53 - 4:58
    "generazioni fa a suo nonno, e suo nonno... poi fu trasmessa a lui.
  • 4:58 - 5:00
    "Quella è la spada che lui ha afferrato
    "adesso."
  • 5:00 - 5:04
    Quindi di solito avremo un'articolazione
    dell'oggetto fisico, avremo una lunga
  • 5:04 - 5:09
    digressione, poi un'altra articolazione
    dell'oggetto fisico per concludere
  • 5:09 - 5:12
    l'anello.
    È considerato come un ausilio utilissimo
  • 5:12 - 5:15
    per coloro che rappresentano la poesia
    oralmente, in modo
  • 5:15 - 5:18
    formulaico: se impari qualcosa a memoria,
    poi provi a metterlo in moto, poi
  • 5:18 - 5:22
    vuoi fare la tua digressione e poi
    rammentare a te e al tuo publico
  • 5:22 - 5:25
    che hai concluso la digressione, menziona
    semplicemente la cosa
  • 5:25 - 5:28
    che avevi menzionato all'inizio:
    ti avverte che è ora di
  • 5:28 - 5:31
    uscirne.
    Omero adopera questa tecnica con grande
  • 5:31 - 5:36
    efficacia quando descrive le ricchezze
    del palazzo di Re Alcinoo.
  • 5:36 - 5:41
    Soffermiamoci a guardare un piccolo
    passo dal Libro VII, nella traduzione
  • 5:41 - 5:45
    di Fagles.
    "Adesso, mentre Odisseo si avvicinava
  • 5:45 - 5:49
    "all'illustre casa di Alcinoo, un
    "torrente di sentimenti in cuore lo fermò
  • 5:49 - 5:53
    "ancora prima di attraversarne la soglia
    "di bronzo.
  • 5:53 - 5:57
    "Una radianza forte come la luna
    "o il sole sorgente
  • 5:57 - 6:01
    "invase le alte stanza del generoso
    "Re Alcinoo.
  • 6:01 - 6:06
    "Pareti ricoperte di bronzo, incoronate da
    "un fregio smaltato color di lapis lazuli
  • 6:06 - 6:10
    "si estendevano a sinistra e a destra
    "dal portone esterno fino agli angoli
  • 6:10 - 6:13
    "più remoti del cortile, e porte di oro
    "massiccio chiudevano il palazzo."
  • 6:13 - 6:17
    Una descrizione molto impressionante
    di quel in cui Odisseo sta entrando
  • 6:17 - 6:22
    e in effetti, la descrizione continua e
    molti particolari vengono messi in rilievo.
  • 6:22 - 6:27
    Impariamo che la soglia sulla quale
    si è fermato è anch'essa fatta
  • 6:27 - 6:29
    di bronzo,
    gli stipiti e l'architrave sono
  • 6:29 - 6:32
    fatte di argento,
    le maniglie della porta sono fatte di oro.
  • 6:32 - 6:37
    Ai due lati della porta ci sono statue
    di cani in oro e argento, fatte dallo
  • 6:37 - 6:40
    stesso Efesto.
    Sono immortali e non muoiono mi,
  • 6:40 - 6:42
    sono cani di guardia fatti di oro
    e di argento.
  • 6:43 - 6:47
    Ci sono molti troni nel palazzo.
    Uno non basta proprio.
  • 6:47 - 6:51
    E ciascuno è ornato e coperto
    da un bel tessuto qualità
  • 6:51 - 6:55
    straordinariamente raffinata.
    Poi ci sono statue d'oro di ragazzi che
  • 6:55 - 6:59
    portano fiaccole.
    Ci sono cinquanta serve indaffarate
  • 6:59 - 7:02
    qua e là,
    e ci sono stupendi frutteti e
  • 7:02 - 7:06
    vigneti che si stendo su tanti acri
    che si concimano da sé.
  • 7:06 - 7:12
    Quindi sentiamo questa lunghissima
    digressione che narra della ricchezza
  • 7:12 - 7:15
    straordinaria del palazzo di Alcinoo,
    visibile agli occhi di Odisseo.
  • 7:15 - 7:21
    Poi in quel punto, alla fine di quella
    digressione -- pp. 183 in calce e p.184
  • 7:21 - 7:26
    nella traduzione di Fagles -- a metà del
    libro VII: "tali erano i doni, la gloria
  • 7:26 - 7:31
    "dispensati dagli dèi sul regno di Alcinoo.
    "E Odisseo se ne stava a contemplare tutta
  • 7:31 - 7:35
    "quella ricchezza, un uomo che aveva
    "sofferto tanto. Quando fu sazio di
  • 7:35 - 7:41
    "stupirsi di tutto questo, attraverò
    "la soglia velocemente, entrò
  • 7:41 - 7:45
    "nel palazzo."
    Così, nella composizione ad anelli,
  • 7:45 - 7:49
    abbiamo una A e una B e una A.
    La A è la nostra soglia e la digressione
  • 7:49 - 7:55
    in B sono i lunghi racconti dettagliati di
    ricchezza,e di nuovo A, la nostra soglia.
  • 7:55 - 7:58
    Guardate come Omero adopera questo,
  • 7:58 - 8:04
    l'utilità della composizione ad anelli,
    così caratteristica della tecnica
  • 8:04 - 8:07
    di Omero.
    Abbiamo Odisseo che entra nel palazzo e
  • 8:07 - 8:12
    lo vediamo in fondo con i suoi occhi.
    Entra, raggiunge la soglia, poi è
  • 8:12 - 8:17
    semplicemente sopraffatto.
    E in quel meraviglioso paio di secondi
  • 8:17 - 8:20
    in cui Odisseo ha quell'impressione
    travolgente
  • 8:20 - 8:25
    della ricchezza del palazzo di Alcinoo,
    in quel tempo breve, Omero ci narra
  • 8:25 - 8:30
    questa lunghissima descrizione,
    poi alla fine, ci ricorda che
  • 8:30 - 8:34
    in realtà, ci siamo soltanto soffermati
    con Odisseo per un attimo
  • 8:34 - 8:38
    sulla soglia, ma quel che abbiamo potuto
    sentire è questa
  • 8:38 - 8:43
    enorme esplosione nella mente di Odisseo,
    una percezione profonda di questi potenti
  • 8:43 - 8:48
    elementi emotivi, di questi elementi di
    percezione di Odisseo.
  • 8:48 - 8:53
    Quindi di fatto, il tempo può espandersi
    ed esplodere all'interno di questi anelli.
  • 8:53 - 9:00
    Avremo la menzione di una cosa, ci potrà
    essere un lungo ricordo che torna
  • 9:00 - 9:03
    a noi, a qualcuno, poi una menzione
    della cosa alla fine.
  • 9:03 - 9:08
    Ovviamente, questo ricordo torna
    in un attimo, però la sua rappresentazione
  • 9:08 - 9:13
    nella poesia di Omero continua per un
    profuso lasso di tempo.
  • 9:13 - 9:19
    Così gli anelli consentono ad Omero di
    dilatare certe scene molto pregnanti per
  • 9:19 - 9:25
    farci soffermare di solito nella testa di
    qualcuno mentre qualcosa di grandioso
  • 9:25 - 9:29
    si svolge proprio davanti ai nostri occhi.
    E nella fattispecie, niente sarà proprio
  • 9:29 - 9:33
    così grandioso quanto il palazzo
    di Alcinoo:
  • 9:33 - 9:37
    è straordinario.
    Così Odisseo entra in un mondo
  • 9:37 - 9:39
    di ricchezza proprio tremenda.
Title:
2.6 Alcinous (9:50)
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